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Economia e lavoro | 02 ottobre 2017, 09:36

Gallina: "Il G7 a Torino? Un evento in tono minore, si poteva fare di più"

Il presidente dell'Unione Industriale di Torino: "Ci aspettavamo qualcosa di diverso, più partecipato dal territorio e più visibile all'estero. Invece si è scelto, forse per paura, un evento strettamente tecnico".

Gallina: "Il G7 a Torino? Un evento in tono minore, si poteva fare di più"

A poche ore dalle ultime manifestazioni e dagli ultimi scontri, ma anche dalle ultime riunioni ufficiali all'interno della Reggia di Venaria, il bilancio del G7 "torinese" non è particolarmente positivo, agli occhi degli industriali del territorio.

A farsi portavoce di questa delusione, almeno parziale, è Dario Gallina, presidente dell'Unione Industriale di Torino: "Ci sono stati eventi che hanno costretto l'organizzazione a stringere i livelli di sicurezza e questo non ha aiutato. Speravamo fosse una vetrina internazionale per le nostre eccellenze e così non è stato. Facendolo a Venaria, poi, non c'è stato modo di coinvolgere a fondo le nostre aziende e imprese".

In un certo senso, dunque, si poteva fare di più. Ma quello che è mancato, stavolta, non è stato certo il coordinamento o la disponibilità degli aspiranti protagonisti: "Si poteva fare di più, ma si è partiti per tempo - dice Gallina -. C'era volontà di fare qualcosa di corale, ma non è stato possibile. Non come volevamo. E' diventato un G7 di basso profilo che ha coinvolto poco la città e suscitato poco interesse a livello internazionale, velato e con poca uscita sui media. Per troppa paura si è cercato di fare qualcosa di tecnico, ma poco partecipato da territorio e popolazione. Dalla Reggia di Venaria è stato poco visibile nella città".

Rimanendo agli aspetti più specifici, uno degli argomenti principali trattati alla Reggia è stato quello dell'innovazione. "Dal G7 Industria - spiega il presidente degli industriali torinesi - è uscita tutta l'importanza della trasformazione industriale del 4.0, in senso alto, che spazia dalla manifattura all'impresa, tutte quelle realtà che saranno coinvolte dalle nuove tecnologie in arrivo. Quindi bisogna governare i processi, stabilendo degli standard e lavorando sull'aspetto della formazione, per avere figure lavorative preparate a questi nuovi modelli lavorativi". "L'intelligenza artificiale - aggiunge - entrerà con tempi diversi a seconda dei settori, partirà dalle grandi aziende e grandi processi per arrivare poi alle medie e piccole imprese. Noi vogliamo accompagnare le imprese con la formazione e la preparazione".

Ma non ci sono timori, conclude Gallina: "I robot non devono farci paura. Non lo hanno fatto le macchine nelle varie rivoluzioni industriali fin qui: questi saranno robot collaborativi e "amici" dell'uomo chiamato a lavorare con loro".

 

Massimiliano Sciullo

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