"Il 2 giugno del 2015, Festa della Repubblica Italiana e giorno in cui, nel 1932, nacque mio padre, piazza Pitagora, a Torino, dopo il tramonto, era satura del profumo dei tigli. C’era una luna bella grassa in cielo, ma gli angoli della piazza, il bar, i muri dei palazzi erano bui".
Comincia così questo piccolo, prezioso libro, scritto da uno degli scrittori italiani più originali e fieramente isolati della letteratura italiana. Dario Voltolini, uno che – secondo Alessandro Baricco – è capace di entrare in quella «fantastica, misteriosa striscia di terra» che sta tra prosa e poesia. Pacific Palisades (Einaudi), dopo lo spettacolo di cui è stato protagonista (a Roma, con Alessandro Baricco e le musiche di Nicola Tescari), arriva al Circolo dei lettori lunedì 13 novembre, ore 21. L’autore, in dialogo con Elena Varvello, lo racconta, parla di come esista uno scambio di amore e di dolore tra noi e il mondo, tra noi e gli altri, e questo scambio avviene attraverso il muro che ognuno di noi è. Un baluardo che è anche una valvola, un filtro: una “palizzata pacifica”. Dario Voltolini ha scelto la forma del racconto in versi per compiere insieme a chi legge un viaggio intimo e universale nel tempo e tra le parole.
Convocando sulla pagina le persone a lui più care e le loro storie, Voltolini ha immaginato un dialogo tra i vivi e coloro che non lo sono più, facendo emergere una prospettiva nuova: ognuno di noi custodisce dentro di sé, insieme al proprio passato, anche – forse soprattutto – quello di chi ci ha preceduto.
Ingresso libero fino a esaurimento posti