Il 70% delle donne che smettono di fumare in gravidanza ricominciano dopo il parto. Basterebbe questo dato a spiegare il programma "Speriamo che sia l'ultima", che si propone di far smettere di fumare le future mamme o le neomamme. Ovviamente a tutto beneficio non solo delle donne, ma soprattutto dei piccoli
La campagna è promossa da Walce Onlus e prevede un servizio di consulenza in ospedali di 4 città italiane, con Torino insieme a Napoli, Padova e Bari. Verrà regalato un orsetto - chiamato Ector - che tossisce se esposto al fumo di sigarette, grazie a un particolare sensore. Perché, come spiega Silvia Novello, ordinario di Oncologia Polmonare presso l'università di Torino e presidente di Walce Onlus, "l'inizio della maternità è un ottimo momento per abbandonare un'abitudine così pericolosa".
"Ma smettere di fumare è indispensabile già prima di rimanere gravide - spiega la professoressa Chiara Benedetto, ordinario di Ginecologia e Ostetricia presso l'università degli studi di Torino - perché farlo al momento del test elimina già tutta una serie di benefici preziosi legati al bambino che crescerà".
Il fumo però è pericoloso anche dopo il parto: quello passivo può causare morte in culla del lattante o l'infezione delle sue vie aeree, asma bronchiale, otite acuta e altri sintomi respiratori cronici. E i numeri non lasciano spazio a troppo ottimismo: se infatti in Italia calano gli uomini tabagisti, da quasi 7 a 6 milioni, le donne sono aumentate da 4,6 a 5,7 milioni.
Il primo incontro della campagna è fissato a Napoli per il 15 novembre, mentre a Torino (presso l'ospedale Sant'Anna protagonista dell'iniziativa) l'appuntamento è per il 21 novembre.