Preoccupa il saldo tra crediti e debiti della Fondazione per il libro, la musica, la cultura. A spiegarlo è stato Paolo Ferrero, presidente del Collegio dei revisori dei Conti, ascoltato oggi in Regione in Commissione Cultura (presidente Daniele Valle).
"Al 31/12/2016", ha detto, "sono stati inseriti a bilancio crediti attivi per 5 milioni 117mila euro, di cui 4,5 milioni sono attesi da enti quali Regione Piemonte (1,7 milioni), Comune di Torino (1,5 milioni), Miur (300 mila euro), fondazioni bancarie e altri. I debiti ammontano a 6.050.000 euro, di cui 3,3 milioni verso istituti bancari e 2,28 verso fornitori".
Ferrero è tornato sulla questione del marchio del Salone. Nel bilancio 2016 vale soltanto 160mila euro, mentre otto anni fa, in base a una perizia asseverata dello studio Icm, il valore era stato fissato a un milione e 890mila euro, cifra allora inserita nel bilancio 2009. “Ma le due valutazioni, quella del 2009 e l’ultima, dello studio Jacobacci, non sono paragonabili per metodo e metodologie. Nel primo caso si tratta di una perizia asseverata, nel secondo di un parere valutativo. Per questo motivo il Collegio ha espresso dei dubbi sulla comparabilità, se avessimo usato documenti con criteri identici avremmo avuto possibilità di avere un supporto più probante”, ha spiegato Ferrero. “Il collegio ha preso atto di queste due situazioni - ha concluso - la prima sul marchio, la seconda della perdita di 1.047.000 euro, con l’erosione del fondo di dotazione. Lo stato dei conti non è roseo, al momento non abbiamo informazioni sulle intenzioni dei soci circa la copertura delle perdite e la ricapitalizzazione. Il collegio, nella sua relazione, ha quindi detto che non è in grado di esprimere un giudizio sul bilancio perché esiste incertezza su una serie di elementi non marginali”.