“Mi chiamo Vera e ho due storie: mio nonno fu ucciso ad Auschwitz, mia figlia morì su un volo della morte in Argentina. Per entrambi non c’è tomba”. Vera Vigevani Jarach, testimone di due grandi tragedie del Novecento, è “Volto di Arcobaleno”, riconoscimento assegnato oggi dalla cooperativa sociale torinese, che si occupa del riciclo di vite e della carta. Il testimone di Arcobaleno, una bandiera di pergamena in tessuto realizzata dall’illustratore Andrea Bozzo, è stato assegnato per la prima volta dalla cooperativa, riconoscendo nella biografia di Vera Vigevani Jarach i valori di equità, giustizia e difesa dei più deboli, fondamenta della cooperativa sociale.
“Nel nostro recente viaggio in Argentina, Vera Vigevani Janach ci ha accompagnato nella tragedia delle migliaia di desaparecidos e del lamento delle Madri di Maggio, raccontandoci la sua infaticabile attività contro il sopruso e la violenza – ha commentato Tito Ammirati, presidente della Cooperativa Arcobaleno. Per noi soci e lavoratori di Arcobaleno, la giustizia è un vincolo che permette la costruzione di una società civile e rispettosa dei diritti di ognuno. La giustizia appartiene a un linguaggio universale che lega tra loro i popoli della terra, non conosce confini né distinzioni di genere, né di razza o religione. La comunità dei soci lavoratori di Arcobaleno è orgogliosa di condividere con lei le fatiche di una vita che garantisca il diritto alla memoria del passato per costruire un avvenire migliore. Di questa battaglia tutta la sua esistenza ne è testimonianza esemplare”.
Vera Vigevani Jarach è una duplice testimone: della Shoah, da cui fuggì con la famiglia nel 1938 e in cui perse il nonno, e della dittatura argentina, per mano della quale perse la figlia Franca, desaparecida nel 1976 a soli diciotto anni. Vera è una delle madri che in Plaza de Mayo a Buenos Aires, ogni giovedì da quarant’anni, sfilano rivendicando il diritto a conoscere la sorte dei loro familiari desaparecidos negli anni della dittatura (1976-1983) e per il mantenimento di una memoria storica collettiva, che proprio perché terribile, non può essere dimenticata, né sottaciuta. Accompagnata a Torino dall’Associazione Argentino italiana Piemonte Onlus, a quasi 90 anni, è ancora impegnata nella sua toccante azione di testimonianza di quella tragedia. Lo scorso novembre a Buenos Aires, Vera Vigevani Jarach ha accompagnato Arcobaleno nel Parco della Memoria, tra i migliaia di scomparsi e le installazioni d’arte che ne cantavano il lamento. Un gruppo di soci lavoratori della cooperativa Arcobaleno ha viaggiato in Argentina all’interno di Arcoturismo, il programma che consente alle persone della cooperativa di vivere delle esperienze di viaggio, approfondimento e arricchimento legato alle attività della cooperativa. Nel corso del viaggio, Arcobaleno ha incontrato i rappresentanti della città di Buenos Aires e dei cartoneros, i raccoglitori di cartone. L’incontro e il viaggio in Argentina sono stati un ponte per dare continuità alla visita a Torino nell’ottobre del 2015 dei cartoneros, che insieme a un gruppo di recicladores messicani nel contesto del 3° World Forum of Local Economic Development, hanno realizzato la Carta dei diritti dei raccoglitori informali di rifiuti, consegnandola al segretario ONU Ban Ki-moon.