Uno specchio scomodo su cui riflettersi, ricordare il passato e agire sul futuro perché non accada mai più. E' questo il messaggio della mostra “Ricordiamo perché non accada mai più”, inaugurata venerdì 26 gennaio, presso la Biblioteca MoviMente, allestita dall’Anffas (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con disabilità intellettiva e/o relazionale) e con il patrocinio del Comune di Chivasso.
L’allestimento è stato realizzato per ricordare una realtà minimizzata e nascosta: nel 1939 Hitler diede il via al programma di “eutanasia delle persone disabili”, in nome della purezza della razza e del risparmio di risorse economiche: morirono tra le 200 mila e le 300 mila persone, tra bambini e malati mentali e la mostra ripercorre la drammatica escalation di quella che fu una sorta di mostruosa prova generale dei campi di sterminio.
«Della strage di 300 mila bambini e adulti innocenti, vittime del programma di eutanasia delle persone disabili, si parla forse troppo poco nonostante il tema della memoria si sia sviluppato molto negli ultimi anni – spiegano gli organizzatori -. Realizzato con criteri rigorosamente scientifici, il percorso ci mostra una realtà minimizzata e nascosta. Le camere a gas furono infatti inventate per i disabili, che furono anche le prime cavie dei barbarici esperimenti medici su esseri umani. La particolare connotazione di questo sterminio, per le basi scientifiche da cui partì, per la sua accurata preparazione attraverso anni di martellante propaganda, per la tipologia dei suoi esecutori (non fanatiche SS, ma medici ed infermieri trasformati in aguzzini dei loro pazienti), pone domande inquietanti sul presente e sul futuro e spinge a un’approfondita riflessione sui grandi temi che da sempre accompagnano la convivenza umana. Proponendo questa mostra, Anffas (Associazione famiglie di persone con disabilità intellettiva e relazionale) intende onorare la memoria di quelle vittime innocenti e stimolare una riflessione sulle motivazioni culturali, scientifiche politiche ed economiche che portarono, prima alla sterilizzazione e poi all’uccisione dei disabili nella Germania nazista”.
La mostra rimarrà a disposizione dei visitatori fino al 3 febbraio, nei locali della Biblioteca comunale MoviMente (Movicentro), durante gli orari di apertura al pubblico: dal lunedì al giovedì dalle 9 alle 19, venerdì dalle 13 alle 19 e sabato dalle 9 alle 13.