Una campagna elettorale molto breve e molto polarizzata fra i tre raggruppamenti principali che vedono una percentuale di consensi molto simili.
E' questa l'impressione emersa nella scorsa puntata della trasmissione Backstage, online tutti i lunedì su Torino Oggi, il quotidiano, e sulla stessa pagina Facebook. Un parterre, quello di lunedì, tutto dedicato al “dietro le quinte”, con ospiti che, a qualche titolo, stanno lavorando nel settore della comunicazione dei partiti sul territorio piemontese. In realtà, come affermato da Fabio Malagnino, giornalista membro dell'assemblea nazionale del Pd, gran parte della partita si sta giocando, anche a causa della legge elettorale, sulle figure dei leader.
Per Fabio Martina, blogger e “anima social” del M5S a Torino, si sono svolte, per quanto riguarda il sui movimento, tre campagne elettorali su piani diversi: la prima è quella dei leader di partito, la seconda è social, la terza è quella fatta dai candidati “piazza per piazza”. Ma su quali temi? A farla da padrone è quello economico ma secondo Marco Fontana, giornalista che si occupa della comunicazione di Forza Italia, il consenso su essi non è scontato: ad esempio, sostiene, “ il tema del reddito di cittadinanza portato avanti dai pentastellati come elemento di novità non è più recepito dai cittadini come un tema realmente innovativo. E' un argomento presente, in modi divesri, in tutti i partiti. Noi proponiamo un reddito di dignità”.
Malagnino ricorda, a questo proposito, che il reddito di inclusione, introdotto dal governo di centro sinistra, è già una realtà: è la logica giusta, sottolinea Malagnino, non è in un 'ottica assistenziale e mira a non fare sentire nessuno escluso: “Oggi il vero motivo per cui le persone non vanno a votare è che si sentono escluse e temono che la politica non sia in grado di dare risposte sufficienti alle loro istanze. Siamo tornati alla Milano da bere degli anni '80 con le proposte di spesa pubblica senza avere i soldi per sostenerle. Probabilmente dovremo assistere per settimane o forse mesi al tentativo di costruire alleanze post voto in Parlamento. Prima si tollerava perchè c 'era il benessere, ora non più”.
Per il responsabile social della Lega, il quindicenne Alessandro Pesce, i temi che hanno suscitato il maggior interesse sul web sono quelli di rilievo nazionale: “ La gente sui social interviene su immigrazione e lavoro”. E i fatti di attualità , quanto stanno incidendo sulle decisioni di voto? Ad esempio, il tema fascismo-antifascismo è un tema forte per tutti, capace di catalizzare consensi? “Se i giornali parlassero dei problemi dei cittadini forse non si porrebbe la questione “ afferma deciso Paolo Martina: “ Se risolvi i problemi e gestisci bene la questione campi rom, immigrazione, ecc. non nasce nessun movimento fascista, la gente si aggrappa ad essi quando non trova risposte. Ora Casapound sui media ha più spazio del M5S, non sarebbe il caso di evitare di fornire loro un così grande risalto?”.
Per Malagnino ribadire il tema fascismo/ antifascismo è importante come parlare di economia: “ Dobbiamo fare attenzione perchè siamo su un crinale pericoloso”. Ribatte Marco Fontana che non si tratta tanto del tema in sé ma di come viene gestito dal centrosinistra che ne fa una questione di appartenenza esclusiva. “Perchè, ha detto rivolto a Malagnino, non votate mai un ordine del giorno contro tutti i totalitarismi?”.
Il giovane Alessandro Pesce non ha dubbi: “Dobbiamo essere tutti antifascisti e anticomunisti. Ma ora parliamo del presente. Non c'è un pericolo fascista, c 'è semmai un problema immigrazione e un problema lavoro. In particolare il tema immigrazione saprà spostare consensi.” In realtà, lo corregge Martina, non è l'immigrazione il problema ma la sua gestione: “ E' giusto come sta procedendo la sindaca Appendino con il caso Moi, non si può pensare di chiudere tutto e basta. La conseguenza sarebbe solo di fare spostare quelle persone da un'altra parte.”
Siamo alle ultime battute, mancano pochissimi giorni. Come intendono giocarsela i partiti? Da parte del Pd, ha rivelato Malagnino, il 2 marzo arriverà in città una sorpresa: impossible estorcergli di più. La carta del M5S sarà invece, spiega Martina, fare conoscere in anticipo i nomi dei ministri che, in caso di vittoria, faranno parte del loro governo. Anche per gli ultimi giorni sarà la flat tax l'argomento di battaglia di Forza Italia, dice Fontana, senza dimenticare la legge Fornero, aggiunge Alessandro Pesce. Strategie vincenti? Staremo a vedere.
Per intanto non resta che augurare, e augurarci, che vinca il migliore.