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Attualità | 01 marzo 2018, 22:48

Festival del Giornalismo Alimentare: con Inalpi dalla stalla alle stelle

Una delle eccellenze del territorio piemontese, con il suo burro e il formaggio

Festival del Giornalismo Alimentare: con Inalpi dalla stalla alle stelle

Nell’ambito del festival del Giornalismo Alimentare che si è appesa concluso hanno riscosso come sempre grande successo i press tour, che hanno permesso ai giornalisti di scoprire alcune eccellenze del territorio piemontese come il burro e il formaggio prodotti dall’azienda Inalpi.

Dai pascoli al formaggio è il nome dell’itinerario, che ha mostrato la tradizione casearia piemontese raccontandola in due tempi: il primo con la visita di una  stalla sperimentale a Villafalletto e successivamente con la visita degli stabilimenti di Peveragno, recentemente acquisiti dal gruppo INALPI, l’importante azienda latteo-casearia attiva dal 1966 e con sede principale a Moretta. E’ stata per il gruppo di giornalisti un’esperienza molto bella perché si è sviluppata attraverso la filosofia aziendale che mette la comunicazione, il confronto e la trasparenza. come protagonisti della loro attività.

I giornalisti partecipanti hanno potuto verificare come vengono allevati gli animali, conoscere gli allevatori, reperire informazioni e contatti. Il latte fresco utilizzato da INALPI, viene raccolto giornalmente da circa 400 allevamenti piemontesi in grande prevalenza delle provincie di Cuneo e Torino, e lavorato entro 48 ore dalla mungitura. Per garantire un controllo capillare e una qualità superiori ai normali standard, l’azienda porta avanti un progetto teso alla creazione di una filiera della fornitura di latte fresco controllata. È stato definito un protocollo tecnico che prevede che l’allevatore rispetti: stabulazione e benessere animale, gestione sanitaria e salute animale, produzione e stoccaggio latte, igiene e mungitura, qualità del latte, alimentazione degli animali, ambiente ed energia.

Il rispetto di tutti questi punti è verificato al 100% da tecnici direttamente in stalla, realizzando così una filiera tracciabile e certificata. L’obiettivo è quello di un miglioramento degli allevamenti e contestualmente una crescita, anche culturale oltre che economica, degli allevatori stessi. La filiera garantisce la provenienza del prodotto, la sua qualità e freschezza.

Terminata la visita della Stalla, con un assaggio di latte appena munto, che a molti dei partecipanti ha risvegliato i ricordi di un ‘infanzia lontana, la visita si è spostata a Peveragno  presso lo stabilimento Latterie Alpine, nato dall’unione di Inalpi e Piemonte Latte nell’impianto che un tempo ospitavano  il Caseificio Valle Josina. Latterie Alpine rappresenta un nuovo sbocco per il mercato del latte piemontese, attraverso la produzione di cagliata e formaggi, che assicurano un giusto prezzo ai produttori e garantiscono qualità e tracciabilità ai consumatori.

Nello stabilimento di cui abbiamo apprezzato l’attenzione all’ordine e alla pulizia, indispensabili per garantire igiene e sicurezza alimentare, si producono Bra, tenero e duro, Fontal italiano ed un delizioso Raschera. Le forme di formaggio prodotte presentano modalità di lavorazione differenti, con tempi di stagionatura diversi, ed hanno anche forme particolari rotonde o quadrate.

Al termine, un pranzo presso l’Antica Corona Reale di Cervere ha permesso di apprezzare la cucina stellata di Gian Piero Vivalda, uno dei più importanti chef italiani, che ha proposto un indimenticabile menù a base di formaggi.

Claudio Porchia

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