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Attualità | 01 novembre 2024, 07:16

Ricorso al Tar contro la bocciatura del referendum sull'ospedale alla Pellerina: "Una decisione politica"

Il comitato “Salviamo la Pellerina”, forte delle oltre 1.700 firme raccolte, attacca e sfida il Comune dopo la bocciatura della proposta di consultazione prevista dal regolamento

Ricorso al Tar contro la bocciatura del referendum sull'ospedale alla Pellerina: "Una decisione politica"

La questione del nuovo ospedale Maria Vittoria finisce al Tar: a ricorrere al Tribunale Amministrativo Regionale, infatti, è il comitato “Salviamo la Pellerina” dopo la bocciatura della proposta di referendum pubblico da parte dell'apposita Commissione.      

Il referendum e la bocciatura

Il comitato, forte delle oltre 1700 firme raccolte, al secondo tentativo ha quindi deciso di “sfidare” direttamente il Comune. La consultazione, prevista dal regolamento, chiede di garantire il divieto di edificazione su tutte le aree verdi pubbliche del territorio: “Non vogliamo – ha sottolineato il portavoce Giorgio Zimbaro  solo difendere il verde e l'ambiente, ma anche il diritto di partecipazione dei cittadini. La decisione di non ammettere nemmeno il Difensore Civico alla Commissione ci ha penalizzati e ci ha costretti a ricorrere al Tar: confidiamo nella giustizia amministrativa affinché costringa il Comune ad applicare il proprio programma, che prevedeva il no al consumo di suolo”.

A illustrare le ragioni della bocciatura è invece l'avvocato Andrea Giovetti: “La Commissione – ha spiegato – ha dichiarato inammissibile la proposta di referendum perché il tema non è di esclusiva competenza comunale: noi non siamo d'accordo e, come se non bastasse, non hanno nemmeno emesso un avviso di rigetto negando la possibilità di far valere le considerazioni dei cittadini”.

I giuristi Mattei e Foà

A fianco dei cittadini anche due giuristi come Ugo Mattei, teorico dei beni comuni già candidato a sindaco di Torino, e Sergio Foà: “Non accettiamo - ha dichiarato il primo – raggiri: la verità è che l'amministrazione ha dipinto di diritto una decisione politica, un eccesso di potere che ha a che fare con l'ossessione di costruire l'ospedale il più in fretta possibile con danni ecologici enormi”. “Così facendo - ha aggiunto il secondo – si svuota un istituto che il Comune prevede. Se gli togliamo la competenza esclusiva di scegliere come destinare le proprie aree verdi, inoltre, resta ben poco”.

L'Amedeo di Savoia

L'alternativa proposta dal comitato riguarda l'area dell'Amedeo di Savoia e del Birago di Vische, riprendendo e allargando un progetto di rifacimento dei due ospedali risalente ai primi anni 2000. Secondo il gruppo, infatti, quell'area avrebbe una serie di vantaggi rispetto alla Pellerina: una classe acustica migliore, infrastrutture già presenti, la proprietà della Regione, la non necessità di variante al piano regolatore, la riduzione al minimo del consumo di suolo e la maggior facilità di gestione in caso di pandemia perché isolata.

Marco Berton

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