Oggi in aula l’Assessora Pentenero ha risposto all’interrogazione urgente del Capogruppo Marco Grimaldi in merito alla chiusura dello stabilimento di Italiaonline a Torino. Questa mattina il Consiglio ha audito i lavoratori e le rappresentanze sindacali, da giorni in stato di agitazione.
La mattina del 6 marzo, nel corso di un incontro con i sindacati, i dirigenti di Italiaonline, nata dalla fusione avvenuta nel 2015 di Seat-Pagine Gialle con la vecchia Italiaonline, hanno annunciato 400 esuberi di cui 248 nella sede di Torino, che chiuderà. Altri 241 dipendenti verranno trasferiti a Milano (Assago) e sono inoltre previsti ulteriori 150 esuberi nelle sedi italiane. Si tratta di lavoratori e lavoratrici la cui età media è di 45 anni, difficilmente ricollocabili, già in cassa integrazione da tempo.
La Sindaca di Torino e il Presidente della Regione hanno stigmatizzato il comportamento dell’azienda, che ha evitato di incontrarli prima del 19 marzo, per poi prendere le sue decisioni in totale autonomia. Nel frattempo, il tavolo presso il Ministero dello Sviluppo è slittato al 20 di marzo.
“Di questa gravissima vicenda ci siamo già occupati negli scorsi anni”, ha dichiarato l’esponente di Liberi e Uguali Grimaldi. “Nel 2016 la cassa fu erogata a 700 addetti in tutta Italia, si esternalizzarono e delocalizzarono in Olanda alcune attività che avrebbero potuto fare la differenza, mentre il disegno industriale di una grande azienda del territorio come ex Seat Pagine Gialle rimaneva oscuro. Già allora insistemmo sul fatto che le istituzioni dovevano pretendere di conoscere le ricadute del piano industriale. Fino allo scorso anno i sindacati hanno reclamato un confronto con l’azienda, che invece ha seguito un’unica regola: aumentare i profitti, chiedere allo Stato aiuti – cos’altro è la cassa integrazione a zero ore? – fino all’ultimo minuto, mettendosi in tasca più di 80 milioni di euro di utili. Parliamo di ceto produttivo o di farabutti? Hanno fatto bene Sindaca e Presidente della Regione a farsi portavoce della solidarietà che ha attraversato il mondo politico e civile, ma ora bisogna andare all’attacco: cosa ne è dell’accordo firmato presso il Ministero sulla Cig e sugli investimenti? Sono in grado le istituzioni di verificare i contenuti della procedura aperta (ancora valida fino a giugno), di richiedere i controlli all’Ispettorato del Lavoro ed esigere spiegazioni a Italiaonline? Se le spiegazioni non arriveranno, credo che Chiamparino e Pentenero debbano recarsi in Procura per una verifica su un’azienda che chiede allo Stato i fondi per la cassa mentre divide utili e ha già deciso di chiudere. Se non lo faranno, lo faremo noi”.
“La Regione Piemonte ha sempre seguito con estrema attenzione la vicenda Italia Online (ex Seat Pagine Gialle), chiedendo a più riprese chiarimenti ai vertici aziendali sulle ricadute che il piano di riorganizzazione avrebbe avuto su Torino e il Piemonte”, ha risposto l’assessore al Lavoro della Regione Piemonte, Gianna Pentenero. “Le preoccupazioni sul futuro della sede torinese ci hanno spinto, dal 2016 a oggi, a convocare l’azienda diverse volte in Regione, ma Italia Online non ha mai ritenuto di partecipare agli incontri. Ci aspettiamo che nel tavolo in programma il 20 marzo prossimo al ministero delloSviluppo economico, Italia Online faccia chiarezza sulle sue intenzioni e riveda l’inaccettabile decisione, annunciata la scorsa settimana, di procedere con esuberi e trasferimenti. Naturalmente la Regione Piemonte farà fino in fondo la propria parte, mettendo in campo ogni strumento che possa essere di supporto a una definizione positiva della vicenda”.