La Diffusion Whole Body, la "scatola magica" nella visione di Umberto Veronesi, in grado di scovare tumori sul nascere senza radiazioni, è realtà. Ne parla Giuseppe Petralia, vicedirettore della Divisione di Radiologia allo Ieo (Istituto Europeo di Oncologia). Con l'autore, Daniela Pezzi, segretario Fondazione IEO-CCM (Istituto Europeo di Oncologia-Centro Cardiologico Monzino), Riccardo Renzi e Edoardo Rosati, giornalisti medico-scientifici e curatori del libro.
Nei film e nei romanzi di fantascienza i pazienti vengono affidati alle cure di una macchina scanner, capace in pochi minuti di elaborare una diagnosi completa. La Diffusion Whole Body, battezzata “la scatola magica” da Umberto Veronesi, si avvicina molto a questa avveniristica ipotesi perché è in grado di scannerizzare l'organismo da capo a piedi, alla ricerca di tumori minuscoli, senza radiazioni. Novità editoriale assoluta, il libro racconta per la prima volta la nascita e gli obiettivi di un esame che vanta un passato di due secoli di appassionante storia della scienza e un futuro sorprendente. E lo fa attraverso i ricordi di un giovane medico siciliano che ha studiato negli Stati Uniti, ed è poi tornato in Italia con il sogno di poter utilizzare questa macchina, e le storie dei pazienti che si sono sottoposti all’esame. In Italia la DWB è in funzione solo all’Ieo, Istituto Europeo di Oncologia, di Milano e all’ASC, Advanced Screening Centers, di Castelli Calepio (Bergamo).
Così diceva qualche anno fa Umberto Veronesi: “Nella lotta al cancro è come navigare di notte, quando la visibilità è poca e bisogna affidarsi alla strumentazione. Lo screening basato su un nuovo esame di risonanza magnetica, la Diffusion Whole Body, potrebbe diventare il radar che ci guiderà nella regata contro i tumori” .
Una visione diventata realtà e domani ne parleremo con chi ha portato la DWB all'Ieo e la conosce meglio di chiunque altro.