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Economia e lavoro | 24 aprile 2018, 12:28

Lo stabilimento di Riva di Chieri resta fuori dall'accordo per la cessione di Embraco

La preoccuazione dei sindacati per l'annuncio fatto dalla società

Lo stabilimento di Riva di Chieri resta fuori dall'accordo per la cessione di Embraco

Uilm-Uil e Fiom-Cgil rendono noto che oggi, martedì 24 aprile, la Whirlpool ha annunciato la vendita dell'Embraco alla giapponese Nidec Corporation ma l'accordo non include lo stabilimento di Riva di Chieri, in cui lavorano 537 persone (di cui 497 licenziate a fine 2018).

In un comunicato, l'azienda precisa che «Whirlpool prevede di cessare le attività e terminare la produzione presso lo stabilimento di Embraco, in Italia, che è soggetto a un accordo separato con le autorità locali e i sindacati. Pertanto, la struttura di Embraco Italia non è inclusa nella vendita a Nidec Corporation». 

Dario Basso
, segretario della Uilm torinese, e Vito Benevento, responsabile Embraco per la Uilm, dichiarano: «Prendiamo atto della notizia arrivata per vie ufficiose, che in questa fase genera confusione su confusione. Da quanto comprendiamo, riteniamo che nulla cambi nella situazione del 497 lavoratori in esubero a riva di Chieri. Azienda e ministero ci aggiornino al più presto sul progetto di reindustializzazione, l'unico al momento in grado di dare prospettive ai lavoratori».

Federico Bellono
, segretario provinciale della Fiom-Cgil, e Lino La Mendola, responsabile dell'Embraco per la Fiom-Cgil, dichiarano: «Questa operazione, sicuramente iniziata tempo fa, ci rivela ancora di più i motivi della chiusura alla trattativa dell'Embraco fino a metà febbraio e la fretta nella volontà di chiudere lo stabilimento. Ci è voluta una fortissima mobilitazione, arrivata fino al parlamento europeo, per avere quantomeno da parte di Whirlpool una presa di responsabilità per favorire una reindustrializzazione del sito di Riva di Chieri. Sulla reindustrializzazione siamo ancora alle parole, si deve, nei prossimi giorni, passare ai fatti concreti».

Questo il commento della consigliera regionale del M5S Francesca Frediani: "L'acquisizione di Embraco, ad eccezione dello stabilimento di Riva di Chieri, dimostra gli elevati livelli di qualità raggiunti dal prodotto grazie soprattutto ai lavoratori piemontesi. Un'azienda cresciuta a livello internazionale e divenuta appetibile per nuovi investitori e che ora rischia di restare senza prospettive a causa dei continui rinvii avvenuti al tavolo ministeriale. Non è accettabile che ora i lavoratori di Riva presso Chieri paghino il prezzo delle politiche nazionali che hanno reso sconveniente produrre ed investire in Piemonte ed in Italia"

"Incomprensibili i continui rinvii degli incontri al ministero", conclude la Frediani, "la trattativa ora deve decollare al più presto affinché anche il centro di produzione piemontese possa tornare a lavorare con concrete prospettive per il futuro, proprio come sta avvenendo per i loro colleghi di altre nazioni".

r.g.

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