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Calcio | 03 maggio 2018, 10:02

Tavola a tempera per ricordare l’incidente aereo che decretò la fine del Grande Torino

E' un'opera di Alessandro Porta per ricordare la tragedia di Superga del 1949

Tavola a tempera per ricordare l’incidente aereo che decretò la fine del Grande Torino

La sequenza trionfale del Grande Torino si interruppe tragicamente il 4 maggio 1949 alle ore 17.05.

I giocatori tornavano a casa da una trasferta a Lisbona per una partita contro il Benefica, concordata tra i due capitani delle squadre.

Mazzola e Ferreira si erano conosciuti in occasione della gara tra Italia e Portogallo giocata a Genova. Ferreira chiese a Capitan Valentino di disputare con un’amichevole contro il Torino in occasione del suo addio al calcio. Mazzola si disse d’accordo e l'intesa fu presto raggiunta.

L’incontro fu fissato per martedì 3 maggio 1949 ed il Torino ottenne dalla Federazione il permesso di anticipare al 30 aprile la sfida con l’Inter.

La gara contro il Benfica fu una vera amichevole, la formazione granata sconfitta 4-3 con grandi applausi al capitan Ferreira che abbandonava il calcio, in uno stadio gremito da quarantamila persone.

Il giorno seguente, il 4 Maggio, l'intera squadra salì sul trimotore I-Elce per fare ritorno a casa. Il tempo era pessimo con nuvole basse e pioggia battente. Dopo l'ultimo contatto con la stazione radio, forse a causa del maltempo o di un guasto all’altimetro, l'aereo si schiantò contro la Basilica di Superga, avvolta in una fitta nebbia.

Erano le 17.05 del 4 maggio 1949.

Lo sgomento fu enorme ed il compito più triste di tutti toccò a Vittorio Pozzo, che dovette procedere al riconoscimento delle salme dei suoi ragazzi. Nella tragedia di Superga perirono trentuno persone fra atleti, dirigenti, giornalisti e membri dell'equipaggio.

Nell'incidente persero la vita: i giocatori Valerio Bacigalupo, Aldo Ballarin, Dino Ballarin, Emile Bongiorni, Eusebio Castigliano, Rubens Fadini, Guglielmo Gabetto, Ruggero Grava, Giuseppe Grezar, Ezio Loik, Virgilio Maroso, Danilo Martelli, Valentino Mazzola, Romeo Menti, Piero Operto, Franco Ossola, Mario Rigamonti, Giulio Schubert e gli allenatori Egri Erbstein, Leslie Levesley, il massaggiatore Ottavio Cortina con i dirigenti Arnaldo Agnisetta, Andrea Bonaiuti ed Ippolito Civalleri.

Di quella grande squadra si salvarono solo tre giocatori che per svariati motivi non parteciparono alla trasferta portoghese: il secondo portiere Renato Gandolfi che cedette il posto a Dino  Ballarin, Sauro Tomà infortunato al ginocchio e scomparso proprio nei giorni scorsi e Luigi Gandolfi, un giovane del vivaio granata. Si salvarono anche Ferruccio Novo, alle prese con una brutta broncopolmonite, ed il grande telecronista Nicolò Carosio che rimase a casa per la cresima del figlio, mentre morirono tre dei migliori giornalisti sportivi italiani: Renato Casalbore (fondatore di Tuttosport), Renato Tosatti (Gazzetta del Popolo) e Luigi Cavallero (La Stampa) ed i membri dell’equipaggio Pierluigi Meroni, Celeste D’Inca, Celeste Biancardi e Antonio Pangrazi.

Il 4 maggio, alle 17, presso la Basilica di Superga, verrà celebrata una Santa Messa in suffragio di quel Grande Torino e delle altre vittime della sciagura aerea.

Sarà l’occasione per presentare e condividere l’inedito progetto artistico del designer ed illustratore Alessandro Porta che ha creato una suggestiva e particolare tavola a tempera dedicata alla tragedia di Superga. Si tratta di un’opera ricca di particolari, una ricostruzione precisa e dettagliata di quel drammatico attimo quando il trimotore Fiat G.212 delle Avio Linee Aeree, siglato I-ELCE, con a bordo l'intera squadra del Grande Torino, si schiantò contro il muraglione del terrapieno posteriore della basilica di Superga.

Alessandro Porta immortala l’attimo prima del tragico impatto, con profonda drammaticità e sorprendente realismo. L’opera è frutto di settimane di studio e di lavoro, una vera e propria opera d'arte, sicuramente non una semplice illustrazione.

Sarà un bellissimo regalo per tutti i tifosi granata.

Soprattutto i "Vecchi cuori Granata".

W.A.

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