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Economia e lavoro | 04 giugno 2018, 16:40

I sindacati di Italiaonline vanno all'attacco: "Riteniamoci in sciopero permanente" (VIDEO)

Il 13 giugno si pensa ad una manifestazione comune di tutte le imprese in crisi nel torinese. Magari con azioni eclatanti: sarà bloccata l'autostrada? Intanto Regione e Comune convocano i vertici dell'azienda

I sindacati di Italiaonline vanno all'attacco: "Riteniamoci in sciopero permanente" (VIDEO)

L'esasperazione può portare anche a gesti clamorosi. E' quanto stanno meditando di fare i sindacati di Italiaonline, visto che continua la situazione di stallo e da Roma (dove si è appena insediato al Lavoro e allo Sviluppo Economico il nuovo ministro Di Maio) non giungono ancora notizie troppo confortanti.

A 26 giorni dalla scadenza della procedura di licenziamento, resta aperta la ferita di Italiaonline, una delle tre grandi vertenze che insieme a Embraco e FedEx TNT sta caratterizzando un 2018 piuttosto difficile dal punto di vista occupazionale a Torino e provincia.

Per il prossimo 13 di giugno i rappresentanti dei lavoratori pensano ad una grande manifestazione comune, che raccolga tutte le imprese in crisi del Torinese. "Riteniamoci in sciopero permanente", hanno dichiarato. E c'è chi pensa addirittura ad azioni clamorose.

Al momento non ci sono certezze, ma c'è chi ipotizza che si vogliano organizzare cose eclatanti, per sollevare l'attenzione di tutti sl caso (e su quello delle aziende in crisi), anche a costo di generare disagi per i cittadini. Ed allora viene da pensare all'ipotesi di bloccare l'autostrada o magari la stazione di Porta Nuova.



Intanto dalle istituzioni locali è arrivata una parola di solidarietà: Comune e Regione convocheranno nei prossimi giorni i vertici di Italiaonline, per favorire la ripresa della trattativa che si è interrotta nel mese di aprile al ministero dello Sviluppo economico. "In questo mese - spiegano gli assessori della Regione, Gianna Pentenero e del Comune di Torino, Alberto Sacco - la trattativa è proseguita in sede sindacale senza passi in avanti. Cercheremo di facilitare la ricomposizione del tavolo al ministero, auspicando che questo avvenga nel più breve tempo possibile e che l’azienda riveda la propria posizione, dimostrando un atteggiamento maggiormente responsabile”.

Massimiliano Sciullo e Massimo De Marzi

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