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Politica | 11 giugno 2018, 13:24

Tav, “il ministro Di Maio dimostra di non conoscere i documenti ufficiali della Torino-Lione”

Lo ha dichiarato l'onorevole Osvaldo Napoli, del direttivo di Forza Italia alla Camera

Tav, “il ministro Di Maio dimostra di non conoscere i documenti ufficiali della Torino-Lione”

“Nessun dubbio sulla Torino-Lione: il ministro dello Sviluppo Economico e del Lavoro, Luigi Di Maio, è male informato rispetto all'ultimo studio dell’Osservatorio per l’Asse Ferroviario Torino Lione che, aggiornando gli studi di traffico, conferma l’inderogabile necessità dell’opera, dando il via alla 'revisione del progetto' per le tratte di accesso con una riduzione di oltre il 50% del costo previsto”. Lo ha dichiarato l'onorevole Osvaldo Napoli, del direttivo di Forza Italia alla Camera.

“Il recente studio dell’Osservatorio, concluso nell'autunno del 2017 e disponibile sul portale della Presidenza del Consiglio, ha analizzato ed aggiornato la situazione sull'asse Italia Francia (Arco Alpino Occidentale) riguardo ai flussi di traffico esistenti, all'evoluzione del trasporto ferroviario, alla capacità operativa della tratta di valico della linea storica e delle altre tratte di linea di accesso esistenti”.

“Il Ministro Luigi Di Maio, ieri nel corso della trasmissione Mezzora in più su Rai 3, affermando: 'Ricordo che lo stesso governo Gentiloni in uno dei suoi ultimi atti ha pubblicato una relazione sulla TAV dicendo che c’erano dei problemi nel rapporto costo benefici. Perché questa opera è stata progettata decine di anni fa, sono cambiati i trasferimenti, i flussi di merci', dimostra di essere male informato sui documenti ufficiali”.

“Lo studio riconosce che le previsioni della Commissione Europea del 2007-2009 non hanno predetto, per dimensioni e durata, la crisi economica peggiore del dopoguerra e che, per tale ragione sono stati sovrastimati i flussi di traffico merci in tutta Europa. Ma questo è accaduto non solo sulla Torino-Lione ma su tutti i valichi alpini (il Sempione – Loetchberg, il Gottardo - Ceneri, il Brennero) la cui sostituzione con nuovi tunnel di base non risulta essere mai stata messa in discussione”.

“Ma lo stesso documento prende atto che l’interscambio economico con l’Occidente d’Europa è negli ultimi anni in marcata crescita e che sono stati oramai recuperati i valori del periodo pre-crisi (2007), mentre il transito delle merci complessivo superiore a quello che interessa i valichi svizzeri, sta crescendo solo su autostrada (oltre 2,8 milioni di TIR) proprio per la mancanza di una infrastruttura ferroviaria adeguata. Senza il nuovo Tunnel del Moncenisio l’arco alpino occidentale rimarrebbe privo di un asse ferroviario con un danno economico e ambientale irreparabile”.

“Lo studio tecnico citato dal Ministro, realizzato con l’apporto della Struttura Tecnica di Missione del MIT e dei migliori esperti italiani di economia dei trasporti e di ferrovia, conclude i suoi lavori confermando la necessità di una linea ferroviaria moderna adeguata a realizzare un massiccio trasferimento modale dalla strada al ferro; ha inoltre consentito di dare corso alla Project Review con una riduzione dei costi per l’Italia di oltre il 50%”.

“Estrapolare una frase da un documento di 61 pagine, estraendola dal suo contesto ed omettendone la conclusione è sempre perlomeno scorretto. Le estrapolazioni parziali o le manipolazioni di un documento, non sono mai una 'prova'; al massimo un 'falso'”.

“Conoscendo direttamente la storia della Tav, desidero smentire le affermazioni del ministro dello Sviluppo Economico e del Lavoro”.

c.s.

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