Una volta, dietro quelle vetrine, era fervente l'attività della banca Unicredit. Pochi passi prima, invece, c'era un grosso negozio di generi alimentari, soprattutto verdura, ma anche gastronomia. Ancora qualche passo in più e c'era un altro istituto di credito (Banca Sella, in questo caso) e con pochi metri ancora si arrivava a un bar con le riproduzioni dei due inconfontibili protagonisti dei Blues Brothers che andava a chiudere l'isolato. E' il triste appello silenzioso che si recita ormai da mesi a questa parte in via Giordano Bruno, andando da piazza Galimberti in direzione centro città. Pieno borgo Lingotto. Quello famigerato dell'ex Moi.
Eppure la soluzione non è così semplice, sotto gli occhi di tutti. Perché quello che è nato per essere il villaggio olimpico per atleti e media, nel 2006, si trova parecchie centinaia di metri più in periferia. Passata piazza Galimberti, infatti, bisogna percorrere almeno altri tre isolati prima di trovarsi di fronte a una delle zone più sensibili della città. E lungo il tragitto, provare per credere, si può trovare di tutto: dal negozio di bevande a un bar, passando per altre attività affacciate sulla via.
Cosa è successo, quindi, in questo isolato che porta al collo il cartello "affittasi"? Con la sola eccezione di un altro negozio di frutta e verdura, sembra che il caso - o qualcosa di molto meno incidentale - abbia raccolto una serie di attività commerciali finite male. La vecchia filiale Unicredit ha ceduto il posto alla razionalizzazione, visto che ancora all'inizio degli anni Duemila erano addirittura tre le postazioni affacciate su piazza Galimberti (ora resiste solo quella "gemella", proprio dalla parte opposta dei giardini, sempre all'angolo con la prosecuzione di via Giordano Bruno. Così come forse anche l'altra filiale bancaria. I due negozi di generi alimentari, così vicini, non potevano forse sopravvivere entrambi, mentre il bar ha chiuso i battenti puntando il dito contro il degrado (e con tanto di conferenza stampa d'addio, in compagnia di alcuni esponenti del mondo della politica).
Il mistero resta fitto. Se di degrado si può parlare - con una certa dose di pessimismo - di sicuro non è l'etichetta adatta per quel tratto di strada, come confermano anche le traverse vicine e gli isolati limitrofi. Sta di fatto che, forse con un'involontaria reazione a catena, quella fetta di via Giordano Bruno ormai langue tristemente. In attesa che qualche serranda si possa rialzare, restituendo un presidio e una presenza ai residenti.