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Immortali | 11 luglio 2018, 06:50

Il mostro è servito!

Volevamo il mostro, ed eccoci accontentati. Il nostro è servito. Cristiano Ronaldo approda in bianconero.

Il mostro è servito!

Volevamo il mostro, ed eccoci accontentati. Il nostro è servito.

Cristiano Ronaldo approda in bianconero.

Il mostro, ovviamente, non è CR7, che mostra è si, ma di bravura e professionalità, se è vero che alla non più tenerissima età di trentatré anni è ancora fisicamente integro come un giovanotto di dieci anni in meno, grazie ad una preparazione atletica impeccabile, quasi maniacale direi.

Il mostro, anzi, i mostri, rischiano di essere due.

Da un lato, una squadra come la Juventus, che sembrava volta a concludere un ciclo, con l’addio di Buffon è il progressivo invecchiamento di tutti quei senatori che con lui formavano un telaio inossidabile, su cui i progressivi innesti davano sempre, o quasi, risultati concreti. Questo ciclo calante, con l’arrivo di CR7, sembra aver ripreso un inaspettato vigone che, in chiave nazionale, dovrebbe garantire ai bianconeri altri anni di incontrastato predominio, e sul palcoscenico europeo una solidità e una credibilità di primo livello.

Dall’altro lato, ovvero quello societario e finanziario, ha scavato un solco, a mio parere, largo ed incolmabile tra la Juventus e le altre società del panorama calcistico italiano. Lo dico con la morte nel cuore, perché da appassionato granata quale sono, parlare bene dei “Cugini di Campagna”, come scherzosamente definisco quelli di Venaria, è un esercizio difficile ed impegnativo, doloroso anche, ma dando a Cesare quel che è di Cesare, è evidente che loro sono gli unici, in Italia, ad aver capito qual’è il modello finanziario ed amministrativo da seguire per ottenere risultati di livello superiore e soprattutto di essere gli unici ad aver avuto la lungimiranza e la forza di metterlo in atto quando ancora nessuno lo faceva.

Oddio, noi avevamo un Borsano che tutte queste cose, o almeno molte di esse, le aveva già capite ed ipotizzate a fine anni ottanta ma, non avendo il becco di un quattrino e men che meno la solidità della Famiglia, fece i danni che tutti quanti sappiamo. Chiudo quindi la parentesi ed esco da questo campo minato che, per tutti noi granata, ha rappresentato e rappresenta tutt’ora il periodo storico della presidenza Borsano.

Tornando a palla sulla vicenda che in questi giorni ha monopolizzato l’interesse del calciomercato, ovvero l’operazione, stimata in trecento quaranta, lo scrivo in lettere per esteso, milioni di euro tra acquisto dal Real e ingaggio al giocatore, che rischia di diventare indigesta anche a uno stomaco robusto e allenato come quello bianconero, invece con ogni probabilità si rivelerà l’ennesima scommessa vincente. Tra magliette e gadget vari, con il nome e l’effige del campionissimo, con l’interesse mediatico e quindi la maggior esposizione e visibilità, il brand Juventus acquisirà un maggior valore che, ne sono certo, i dirigenti bianconeri sapranno monetizzare al massimo, trasformando quello che a prima vista potrebbe sembrare un capriccio o un investimento avventato, in un successo finanziario e sportivo.

E noi, poveri tapini? La battuta che già circola , tra i più maliziosi, è che se loro hanno preso Cristiano Ronaldo, Cairo risponderà a tono prendendo Cristiano Malgioglio, che se non per il Torino, magari per La7 potrebbe essere utile.

La triste realtà è che ci toccherà chiedere al Monaco di prestarci Kamil Glik per i due derby, sperando in due “trattamenti Giaccherini” per l’asso portoghese.

E anche questa, ovviamente, è una battuta, perché davanti a tale disparità non ci sono argomenti, salvo ricorrere al cinema: non ci resta che piangere...

Domenico Beccaria

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