Niente Mirafiori per 2414 lavoratori (2106 operai e 308 tra impiegati e quadri) il 3 e 4 settembre. Un rientro dalle ferie poco piacevole, ma soprattutto una sorpresa che per i sindacati lascia più di qualche incertezza e solleva preoccupazione.
Fca ha infatti comunicato il ricorso a nuovi ammortizzatori sociali proprio in un momento in cui gli stessi - a Mirafiori - stanno scarseggiando. Tanto che molti dipendenti sono stati spostati alla Maserati di Grugliasco dove il serbatoio cui attingere è più ampio, aggirando l'ostacolo. Una notizia che va ad accavallarsi a quella recente della chiusura collettiva aumentata di una settimana (da due a tre, dal 13 al 31 agosto) e a quella dello stop di produzione per il Levante per il 9-10 agosto.
Tre indizi che non sono forse sufficienti a fare una prova, ma che destano perplessità tra i rappresentanti dei lavoratori. In particolare Fiom, che commenta "Fino a metà 2020 la cassa integrazione utilizzabile è risicata e il fatto che si cominci da subito a farvi ricorso aumenta la preoccupazione sui piani per lo stabilimento - si legge in una nota -. A oggi non si sa se e quando arriveranno i nuovoi modelli, sia a Mirafiori che a Grugliasco, in grado di saturare gli impianti e di consentire il ritorno al lavoro a tempo pieno per tutti".
"Cosa ci aspetta da settembre? - aggiunge Federico Bellono, segretario provinciale di Fiom-Cgil - Ora più che mai serve che istituzioni locali e governo si facciano parte attiva". "Per fine settembre, anche grazie alla nostra iniziativa che da tempo chiede che si avvi urgentemente un tavolo con l'azienda - prosegue Ugo Bolognesi, responsabile per Fiom Torino di Mirafiori - sono stati convocati in seduta congiunta il consiglio regionale e quello comunale. L'obiettivo è capire il futor degli stabilimenti torinesi di Fca. Da settembre si deve passare dalle parole ai fatti".