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Politica | 02 ottobre 2018, 19:28

Sulla crisi dello stabilimento Hag di Andezeno commenti e prese di posizione del mondo della politica

Da Daniela Ruffino (FI) a Montaruli-Marrone (FdI) al M5S tutti chiedono una soluzione per salvaguardare i posti di lavoro

Sulla crisi dello stabilimento Hag di Andezeno commenti e prese di posizione del mondo della politica

Sulla crisi dello stabilimento Hag di Andezeno si sprecano i commenti e le prese di posizione di diversi esponenti politici.

Questa la dichiarazione dell'on. Daniela Ruffino, deputata di Forza Italia: "89 famiglie, fra Andezeno e Pralorno, rischiano da qui a qualche giorno di trovarsi senza più lavoro. È la drammatica conclusione a cui si arriverà con le decisioni annunciate dall'americana Jde, proprietaria del marchio del caffè Hag che ha avviato la procedura per la cessazione dell'attività dello stabilimento di Andezeno, che occupa 57 dipendenti; 32 sarebbero invece i dipendenti finiti nella procedura di licenziamento collettivo, su 77 totali, nello stabilimento di Pralorno della Itw".

"Sono due colpi terribili per i Comuni di Torino Sud e bene hanno fatto i sindaci di Poirino e Pralorno e del circondario a mobilitarsi per chiedere l'intervento della Regione Piemonte attraverso l'apertura di un tavolo con le due società. Si tratta di due crisi diverse, ma con ricadute sociali drammaticamente simili. Ho incontrato il presidio dei lavoratori della ITW,  l'azienda ha fatto sapere che non intende accedere a nessuna forma di ammortizzatori sociali a tutela dei 31 lavoratori dichiarati in esubero. Secondo le organizzazioni sindacali, ad aggravare la situazione c'è la dichiarata indisponibilità a varare un piano industriale, il che suggerisce che la mossa successiva a questi licenziamenti potrebbe essere la chiusura totale dello stabilimento".

"Il nostro territorio sta pagando un pesante costo sociale alle crisi aziendali, in parte a causa del fenomeno della delocalizzazione, da arginare con politiche industriali incentivanti, e in parte per l'inadeguatezza della visione industriale. Come rappresentante di Forza Italia mi sono attivata per un monitoraggio costante di queste due situazioni e ho predisposto due interrogazioni: sono disponibile, a fianco dei lavoratori e delle aziende, a offrire il mio contributo".

“Salta il tavolo regionale sulla chiusura dello stabilimento di Andezeno? La proprietà si rifiuta di sedersi e ascoltare i lavoratori? Se la notizia fosse confermata sarebbe un fatto gravissimo. Di Maio chiami la proprietà": chiede Augusta Montaruli, parlamentare di Fratelli d’Italia. "Il Ministro faccia valere le ragioni dei lavoratori che in modo assurdo sono lasciati a casa da un giorno all’altro nonostante i bilanci siano sempre stati in attivo. L’atteggiamento della proprietà infatti e’ tipico di chi vuole sfruttare l’italianita’ di un marchio ma fregarsene dell’Italia: inaccettabile".

Aggiunge Maurizio Marrone, dirigente nazionale FdI: “Bisogna finirla con l’arroganza di chi pensa di venire in Italia a mettere le mani sui marchi di qualità Made in Italy e poi lasciare i lavoratori per strada: se questo è il governo del cambiamento si faccia rispettare, invece di fare spallucce come i precedenti”.

"Il gruppo Jde ha annunciato di voler chiudere lo stabilimento di Andezeno in cui lavorano 57 dipendenti. L’azione mediatica e le proteste da parte dei lavoratori hanno quindi  acceso i riflettori su un nuovo disastro del comparto produttivo piemontese, irritando - pare - i vertici della società che, continuando sulla strada della delocalizzazione, non intendono ritirare né trattare sulla procedura di licenziamento,  senza rispetto per le maestranze", fanno notare Bertola-Frediani-Costanzo del M5S.

"Fonti del sindacato riferiscono che Hag Splendid di Andezeno avrebbe intenzione di disertare il tavolo convocato dalla Regione per domani mercoledì 3 ottobre. A quanto riferiscono i lavoratori incontrati oggi in Regione, l’azienda sostiene che non ci sarebbero margini trattativa".

"Se l’azienda intende realmente salvaguardare il marchio dovrebbe riconsiderare la sua posizione, ritirare immediatamente la procedura di licenziamento e riaprire il dialogo con quei lavoratori che nel corso di sessant’anni di attività hanno costruito il valore del marchio. Monitoreremo la situazione e daremo battaglia, ove possibile, in tutte le sedi", concludono gli esponenti del M5S.

c.s.

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