Dovranno ancora attendere. In assenza della legge che permetta l'erogazione di ammortizzatori sociali, i lavoratori di Comital e Lamalu si aggrappano all'unica speranza di un nuovo bando che possa far uscire allo scoperto potenziali comparatori.
I tempi però non sono brevi. La scadenza sarà fissata a fine gennaio 2019. E nel frattempo, il 28 settembre, sono partiti i licenziamenti e dunque i 75 giorni che scandiranno il destino di circa 130 lavoratori delle due aziende di Volpiano.
Nel frattempo, la speranza è rivolta al Ministero e a un tavolo che possa trovare una via d'uscita per far emergere una forma di cassa integrazione per cessazione, cancellata dal governo precedente. Se non sarà trovata soluzione, entro 75 giorni, scatterà la Naspi. Un sollievo economico, che però di fatto cancellerà ogni legame con le aziende precedenti. E quindi cancellando anche ipotesi di rientro al posto di lavoro. Anche se sindacati e istituzioni spingeranno per inserire qualche clausola nell'accordo del bando. Martedì prossimo appuntamento al Ministero per l'assessora regionale al Lavoro, Gianna Pentenero e i curatori.
"I lavoratori sono allo stremo e la cassa integrazione è uno strumento indispensabile, per gestire una situazione che altrimenti rischia di diventare ingovernabile - commentano Federico Bellono e Julia Vermena, di Fiom CGIL - Dopo le garanzie arrivate pubblicamente dal governo, un impasse su questo versante non è neanche immaginabile: il governo non può smentire sé stesso".
"La cassa serve ai lavoratori per sopravvivere e alla curatela per accompagnare il periodo previsto dal nuovo bando perché eventuali offerte si formalizzino al fine di garantire un futuro industriale per lo stabilimento di Volpiano e i lavoratori".
"Dopo le dichiarazioni degli ultimi giorni - aggiunge Dario Basso, segretario provinciale Uilm Torino - il Governo batta un colpo e dimostri nei fatti che in situazioni di questo genere è presente ed è in grado di attuare misure capaci di garantire la continuità occupazionale dei lavoratori". "La dichiarazione di licenziamento collettivo per tutti i lavoratori Comital e Lamalù dà una prospettiva di 75 giorni a una trattativa che evidentemente rischia di essere solo formale - aggiunge Ciro di Dato, responsabile territoriale della Uilm -. Non ci possiamo permettere di tergiversare oltre, i lavoratori sono allo stremo, servono misure straordinarie per tutelarli”.