Quali sono le prospettive strategiche per il settore dei servizi torinesi? Per rispondere a questa domanda, l’Unione Industriale di Torino, a seguito della presentazione del Rapporto Rota 2018 - Servizi: uscire dal labirinto, ha organizzato un momento di confronto tra gli autori del Rapporto e le aziende associate appartenenti ai settori dei servizi innovativi alle imprese, dell’ICT, di turismo, cultura ed entertainment.
I risultati della ricerca hanno infatti tratteggiato delle criticità nel sistema del terziario torinese: l’iniziativa è dunque nata come un’occasione di confronto e discussione tra studiosi e imprenditori sulla realtà e sulle prospettive del settore.
Il comparto dei servizi costituisce uno dei piloni portanti dell’economia piemontese. Dà infatti lavoro ad oltre il 60% degli addetti regionali e produce circa il 70% del valore aggiunto. “E’ molto importante che per la prima volta nella nostra città, tradizionalmente manifatturiera, vi sia un’attenzione particolare a questo mondo - ha detto Giovanni Fracasso, Presidente del SeTI, il gruppo che raccoglie le oltre 300 aziende del terziario innovativo e dei servizi del territorio torinese. “Nel nostro territorio esiste una cultura dei servizi molto avanzata, soprattutto per quel che riguarda gli aspetti di ricerca e sviluppo di tecnologie informatiche, di telecomunicazioni e di supporto alla manifattura. E’ il momento di fare chiarezza sulla direzione da prendere, sulle strategie, sulla governance e sul futuro del nostro ambito”.
Tra i settori principali si evidenziano soprattutto il commercio e i servizi alle imprese, che rispettivamente impiegano il 17,4 ed il 13,2% degli addetti, generando il 10,5 ed il 9,2% del valore aggiunto creato nel territorio. I servizi alle imprese comprendono un’ampia gamma di attività: studi di progettazione e design (comparto nel quale il Piemonte vanta una lunga e consolidata tradizione di eccellenza), pubblicità, consulenza strategica e gestionale, laboratori di test e analisi, e diversi altri. Sia l’ICT che la logistica impiegano più del 4% degli addetti e creano il 4,7% del valore aggiunto regionale. “Il comparto ICT – ha infatti spiegato Massimiliano Cipolletta, Presidente del Gruppo ICT dell’Unione Industriale – è in forte espansione. Il tema più importante oggi riguarda la necessità di trovare risorse competenti e a valore aggiunto: lo stiamo trattando a un tavolo aperto tra l’Unione Industriale e i principali enti formativi del nostro territorio.”
Il turismo impiega il 6% dei lavoratori del territorio, anche se il valoro aggiunto del settore risulta essere poco sotto al 3%. “Il rapporto – ha spiegato Luca Tonelli, Presidente Gta dell'Unione Industriale di Torino, che rappresenta la filiera turistica della città metropolitana nelle sue diverse accezioni - delinea in modo emblematico una debolezza grave di vision strategica che oggi la nostra città sta attraversando. Abbiamo bisogno da subito di un piano strategico chiaro e condiviso sul futuro turistico e ricettivo di Torino, coordinato necessariamente con un disegno programmatico regionale, ad oggi non presente, e nazionale. Senza chiarezza sugli aspetti nevralgici relativi al tema della connessione – penso alla TAV, all’ aeroporto di Torino, al collegamento con Malpensa, quello collegamento con la Liguria - con i diversi mercati di riferimento, è oggettivamente impossibile attrarre investimenti significativi, vanificando cosi in modo totale l’onda lunga reputazione sul prodotto Torino post Olimpiadi 2006”.
La categoria degli “altri servizi” comprende principalmente due settori: sanità e finanza. “Le imprese del mio gruppo - ha raccontato Umberto Diamante, Presidente dei Servizi Ambientali Integrati dell’Unione Industriale - si occupano di tutti quei servizi che servono per il buon funzionamento delle aziende, degli enti e delle istituzioni. Si tratta di un mondo capace di occupare, in potenza, oltre 2,5 milioni di persone: abbiamo bisogno di essere ben valorizzati perché possiamo dare un contributo importante al nostro Paese”.
Dai sondaggi sul clima di fiducia realizzate da Confindustria Piemonte, emergono indicazioni abbastanza confortanti sullo stato di salute del settore nel suo complesso, in particolare per quanto riguarda i servizi alle imprese. A settembre, come già nei mesi precedenti, sono infatti risultate positive le aspettative su produzione e ordini e si è rafforzato sensibilmente l’utilizzo delle risorse aziendali. Gli investimenti si sono mantenuti stabili e il ricorso alla CIG è rimasto marginale, mentre è rallentata la creazione di occupazione. “Torino – ha concluso Luca Davico, uno degli autori del rapporto Rota – sta ancora scontando il decennio di grave crisi che l’ha colpita, e per questa ragione il settore dei servizi viaggia su una ripresa più lenta rispetto ad altre città italiane. Tuttavia presenta alcuni punti di forza peculiari e molto significativi”.
E' proprio da questi asset che gli imprenditori del terziario torinese intendono ripartire per rafforzare ulteriormente le caratteristiche di eccellenza del comparto.














