Mettere a fuoco l'arte del nuovo millennio richiede lenti per miopi o presbiti? È questo uno degli interrogativi che solleva già con il suo logo - sfocato e capovolto in stile "lavori in corso" - "The Others", la fiera d'arte contemporanea in programma fino al 4 novembre all'ex Ospedale Maria Adelaide di Torino.
La kermesse, in via Lunga Dora Firenze 87, vuole essere una lente - o forse un cannocchiale - per individuare l'arte che verrà e scovare nuovi collettori di talenti. Più di quaranta le gallerie e associazioni culturali presenti quest'anno, due terzi straniere. Una percentuale praticamente capovolta rispetto al 2017 quando il 65% degli espositori erano italiani.
Novità assoluta la sezione Expanded Screen, dedicata alla video installazione e con un titolo che fa il verso all'expanded cinema teorizzato dal critico e accademico americano Gene Youngblood nel 1970. Uno spazio, come evidenzia il coordinatore del board curatoriale Bruno Barsanti, che "pone l'accento sul video, ma anche sulla superficie e sulle modalità attraverso cui le immagini diventano fruibili".
Spiazzanti le tredici interpretazioni site specific che si misurano con le vecchie sale operatorie, l'area accettazione, la sala d'attesa, gli spazi delle cucine, l'area lavaggio e sterilizzazione per i chirurghi con gli arredi originali.
The Others sarà aperta il 2 e 3 novembre dalle 17 alle 00.30, mentre domenica dalle 11 alle 20. In chiusura verranno assegnati tre premi, uno per ogni sezione: Specific, Expanded Screen e Main.
























