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Eventi | 20 novembre 2018, 09:53

Giovedì 22 appuntamento con il teatro di Dacia Maraini: "Dialogo di una prostituta con un suo cliente"

Al teatro San Giuseppe, in via Andrea Doria, alle ore 21

Giovedì 22 appuntamento con il teatro di Dacia Maraini: "Dialogo di una prostituta con un suo cliente"

Giovedì 22 novembre alle ore 21 al Teatro San Giuseppe, in via Andrea Doria 18 a Torino andrà in scena “Dialogo di una prostituta con un suo cliente” di Dacia Maraini; con Federica Crisà (Manila), Gabriele Girondi ( cliente). Adattamento e regia: Roberto Briatta  - Artisti associati Paolo Trenta. 

In una stanza da letto ordinata, la prostituta Manila, accoglie il suo cliente, un giovane ventottenne, dal volto pulito, studente di economia. Lei vende e lui compra, e quello che doveva essere solo un incontro di corpi si trasforma però in un incontro di anime. Appaiono immediatamente diversi: lei una donna volgare, diretta, che ha patito la vita, l’ha dovuta afferrare con gli artigli e con i denti, mettendo da parte i sogni e le speranze; lui un giovane preciso, educato, il cosiddetto uomo per bene che pure non esita a tradire la fidanzata, morbosamente legato alla figura della madre, che come un fantasma aleggia e emerge in ogni donna, in ogni gesto erotico.

I due così prima di abbandonarsi ai piaceri del corpo iniziano a confidarsi, a parlare, a confrontarsi. Tra esperienze di vita, frustrazioni personali, trattati di sessuologia che definiscono gli uomini in base al loro membro, ricordi di infanzia, manie e tormenti, le parole si sovrappongono, si sfiorano, si incastrano fino a creare amplessi verbali che anticipano, accompagnano e seguono l’amplesso dei corpi. 

Era il 1978 quando Dacia Maraini pubblicava "Dialogo di un prostituta con un suo cliente". Annus horribilis del terrorismo italiano, ma anche una stagione in piena rivoluzione femminile e femminista. Una stagione che tanto ha segnato un'intera generazione da tornare presente oggi nei dibattiti tra violenza, aborto, punizioni, amnistie: un eterno ritorno del rimosso che stenta a pacificarsi tra i fantasmi del passato e il bisogno di dimenticare. Eppure, al di là delle lacerazioni mai lenite, la parola dà ordine e la prostituta Manila, dal cuore grande come un'intera città, riflette ad alta voce – in un dibattito continuo tra se e il mondo – sull' amore, la politica, e sugli eterni temi del maschile e del femminile, del privato e del pubblico.

In bilico tra crudo realismo, ideologia, visionarietà, il testo della Maraini offre ad una rilettura contemporanea, quasi un teorema astratto sui sentimenti, sulla difficoltà di comunicazione, sul corpo-merce, sulla vendita dei desideri e delle anime. Il teatro quindi non dimentica, anzi fa tesoro della propria memoria letteraria nella quale trova nuovi impulsi creativi, nuovi territori.

comunicato stampa

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