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Politica | 08 gennaio 2019, 14:33

In Sala Rossa "verità e giustizia per Stefano Cucchi": i 5 Stelle "temporeggiano" sulla richiesta di dimissioni di Salvini

Probabilmente già questo lunedì verrà discusso in consiglio comunale l'atto, presentato dalla capogruppo di Torino in Comune Eleonora Artesio e dalla capogruppo di demA Deborah Montalbano

In Sala Rossa "verità e giustizia per Stefano Cucchi": i 5 Stelle "temporeggiano" sulla richiesta di dimissioni di Salvini

Approda in Sala Rossa l'ordine del giorno che chiede "verità e giustizia per Stefano Cucchi." Probabilmente già questo lunedì verrà discusso in consiglio comunale l'atto, presentato dalla capogruppo di Torino in Comune Eleonora Artesio e dalla capogruppo di demA Deborah Montalbano.

Il documento auspica "si arrivi alla condanna dei responsabili" della morte di Cucchi, mettendo "fine alle polemiche e strumentalizzazioni che hanno offeso la memoria delle vittime" e chiede inoltre le dimissioni del Ministro dell'Interno Matteo Salvini "inadeguato a ricoprire il ruolo di Governo per le gravissime dichiarazioni rilasciate sulla vicenda".

Proprio quest'ultimo punto sarà destinato a generare qualche imbarazzo tra le fila dei 5 stelle in Sala Rossa, come già accaduto oggi in Capigruppo. Se l'esponente della Lega Fabrizio Ricca ha chiesto, tramite un'emendamento, di togliere tutta la parte politica di accusa a Salvini, la maggioranza pentastellata ha preferito rimandare al Consiglio comunale la votazione di questa e altre modifiche richieste invece dal Pd.

L'impressione, come ha sottolineato anche la stessa Montalbano, è che il M5S abbia voluto prendere tempo su questo punto, che di fatto chiede la "testa" del leader del Carroccio. Il timore dei pentastellati torinesi è probabilmente di finire al centro di pesanti polemiche, qualora votassero l'atto così come è stato presentato e chiedessero quindi le dimissioni del loro alleato nel governo gialloverde. 

A motivare però la loro scelta oggi in capigruppo è stato il consigliere comunale grillino Damiano Carretto, che ha sottolineato come la "vicenda di Stefano Cucchi meriti ben altro che questa becera strumentalizzazione politica".

Cinzia Gatti

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