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Economia e lavoro | 16 gennaio 2019, 15:07

Via libera finale ai dazi sul riso asiatico: saranno in vigore dal 18 gennaio

L’eurodeputato Cirio: "Vinta una battaglia, ora risarcimenti ai risicoltori italiani per il danno subito"

Via libera finale ai dazi sul riso asiatico: saranno in vigore dal 18 gennaio

Da venerdì 18 gennaio i dazi per il riso importato dal sud est asiatico torneranno ufficialmente in vigore: si è chiusa positivamente, in queste ore, la procedura scritta con cui la Commissione Ue ha dato il proprio via libera finale che sarà pubblicato domani sulla Gazzetta ufficiale europea.

«Abbiamo vinto una battaglia importante, frutto di un lavoro di squadra che dopo anni di rivendicazioni ha portato i suoi risultati - spiega Alberto Cirio, membro della Commissione Agricoltura del Parlamento Ue -. Per far valere la propria voce in Europa serve fare “lobby” e quella per difendere il riso italiano ha unito agricoltori e istituzioni da Roma fino ai palazzi di Strasburgo e Bruxelles. La reintroduzione dei dazi però è solo l’inizio, adesso servono misure per risarcire i nostri risicoltori dal danno subito in tutti questi anni, per questo ho presentato una istanza alla Commissione Agricoltura del Parlamento Ue, di cui faccio parte, affinché siano introdotte nella nuova Pac (la Politica agricola comune) in discussione proprio in questi mesi».

I dazi verso il riso importato dal sud-est asiatico saranno in vigore per un periodo di tre anni con un valore di 175 euro a tonnellata.

L’indagine avviata lo scorso marzo dalla Commissione europea, a seguito della rivendicazione da parte dell’Italia dell’attivazione della clausola di salvaguardia, ha dimostrato che le importazioni di riso indica da Cambogia e Myanmar - tra il 2012 e il 2017 - sono aumentate di quasi il 90%, mentre i prezzi all’origine sul mercato europeo hanno subito una contrazione in alcuni casi superiore al 40%.

Via libera ai dazi europei sul riso proveniente dalla Cambogia e dalla Birmania che ne hanno esportato nell’Unione Europea ben 328 milioni di chili nel 2017/18. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti divulgata in occasione del via libera al regolamento esecutivo della Commissione Europea che attiva la clausola di salvaguardia, dopo la scadenza dei termini previsti per l’adozione dalla procedura scritta. l’Italia – rileva la Coldiretti – è il primo produttore di riso con 1,40 milioni di tonnellate su un territorio coltivato da circa 4mila aziende di 219.300 ettari, che copre circa il 50 % dell’intera produzione Ue con una gamma varietale del tutto unica.

Con la pubblicazione del regolamento in gazzetta Ufficiale è previsto il pagamento di un dazio per un periodo di almeno tre anni, che parte da 175 euro a tonnellata nel 2019, a 150 euro a tonnellata nel 2020 fino a 125 euro a tonnellata nel 2021, con una possibile proroga di applicazione del dazio ove sia giustificata da particolari circostanze.

“Si tratta  di un deciso cambio di rotta - afferma Paolo Dellarole presidente di Coldiretti Vercelli e Biella con delega al settore risicolo –  nelle politiche europee rispetto agli accordi commerciali preferenziali stipulati con Paesi che spesso non rispettano le condizioni produttive ed i diritti dei lavoratori vigenti all’interno dell’Unione, con gravi danni per i produttori e rischi per i consumatori. Ora, però – conclude Dellarole - è importante monitorare con attenzione anche le importazioni di riso non lavorato”.

“Una misura necessaria per salvare la nostra produzione che in Piemonte è di 8 milioni di quintali e riguarda circa 2000 aziende – spiegano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale - Si tratta, oltretutto, del risultato di 5 anni di mobilitazioni organizzate da Coldiretti, come in ultimo l’evento a Vercelli dello scorso 18 novembre e l’incontro a Bruxelles del 19 novembre, che hanno portato a riconoscere il danno economico dovuto ai volumi di importazioni di riso, giustificando l’attivazione della clausola di salvaguardia e lo stop alle agevolazioni a dazio zero".

"Proprio dalla volontà di passare dalle parole ai fatti, siamo arrivati – concludono Moncalvo e Rivarossa - alla produzione, con il regista Stefano Rogliatti, di Rice to Love, un filmato unico nel suo genere che denuncia la realtà dei Paesi che fanno concorrenza sleale al nostro riso italiano”.

L’appuntamento per l’anteprima nazionale di “Rice to Love” è per questa sera al cinema Massimo, in via Verdi 18 a Torino, con ingresso gratuito. Saranno presenti l’assessore regionale all’Agricoltura, Giorgio Ferrero, e l’assessore al Commercio del Comune di Torino, Alberto Sacco.

comunicato stampa

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