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Economia e lavoro | 25 gennaio 2019, 06:08

Reynaldi, a Pianezza l'azienda che cura il benessere. Anche quello dei dipendenti: si chiude alle 17 per poter stare con le famiglie (FOTO e VIDEO)

Prima tappa del Craft Valley Tour 2019, l'impresa si occupa di cosmetica. Ma affianca anche una grande attenzione alla ricerca, al welfare e al sociale, con collaborazioni nelle zone più povere dell'Africa. Il programma di visite è riservato ai docenti delle superiori e toccherà altre 5 realtà manifatturiere

Reynaldi, a Pianezza l'azienda che cura il benessere. Anche quello dei dipendenti: si chiude alle 17 per poter stare con le famiglie (FOTO e VIDEO)

È partito da Pianezza, alle porte di Torino, il Craft Valley Tour 2019, il calendario di visite (organizzato da Gruppo Giovani imprenditori dell'Unione Industriale di Torino e Camera di Commercio) pensato per i docenti delle scuole torinesi per avvicinare ancora di più il mondo della manifattura a quello della formazione, nella stessa ottica che muove l'alternanza scuola-lavoro.

Accanto alle materie tradizionali, entrano nel programma 6 aziende, suddivise in due cicli di visite da tre e che in questa prima parte vede coinvolte Space 2000, Mottura spa e Reynaldi srl, che ha dato il via alle visite presso il suo nuovo stabilimento, inaugurato nel 2016 e distribuito su 7500 metri quadri, contro i mille di quello precedente.

La Reynaldi è un'azienda specializzata nella produzione (in buona parte per conto terzi, compresi grossi nomi del panorama del settore) di prodotti cosmetici. Una potenza di fuoco che permette di realizzare 60mila pezzi al giorno. Marco Piccolo è l'amministratore dell'impresa, figlio di quella dottoressa Maria Grazia Reynaldi che, oltre a essere stata la fondatrice dell'attività, è stata anche la prima laureata del settore cosmetico in Italia, all'inizio degli anni Settanta.

Quindi creme, burro di karité, emulsioni profumate. Ma anche organizzazione del lavoro, specializzazione e tecnologie indispensabili per essere competitivi. "Consideriamo gli insegnanti nostri alleati per promuovere tra gli studenti la giusta visione del mondo dell'impresa e l'importanza della formazione per valorizzare le abilità indispensabili per costruirsi il proprio futuro nel mondo del lavoro", commenta Alberto Barberis, presidente del Gruppo Giovani imprenditori.

Presso Reynaldi lavorano addetti con un'età media di 41 anni, di cui il 31% laureati. La maggioranza (63%) sono donne, molte delle quali in ruoli di responsabilità e con retribuzioni del 37% rispetto alla media del settore. Grande cura, poi, è riservata al welfare, a cominciare dall'orario di chiusura, le 17, per permettere ai dipendenti di avere tempo per sé e per le loro famiglie.

Dallo shampoo fatto in casa al burro di Karité in Burkina Faso

"Tutto è iniziato in casa, mia mamma lavorava in cucina, con i pentoloni in cui faceva lo shampoo per amici e parenti. Lo spazio per tutti però non bastava ed è stato aperto il primo negozio", racconta Marco Piccolo, sotto gli occhi della mamma. 

Mamma che prosegue in prima persona a raccontare le radici di quella che è una vera saga famigliare: "Facevo farmacia all'Università e trovai l'annuncio di un primo corso sui cosmetici. Era il 1970 e feci una tesi davvero innovativa con il massimo dei voti", ricorda la dottoressa Maria Grazia Reynaldi, nel suo immancabile camice bianco. "Diventai poi mamma, perché 45 anni fa le donne spesso non lavoravano. Però ho deciso di seguire la mia passione in casa, con prodotti per uso personale ed evitare di comprarli in giro. Con il passaparola presto gli amici si sono fatti avanti. Poi gli amici farmacisti hanno cominciato a chiedermi dosi sempre maggiori".

Una crescita imprevista, che ha comportato provvedimenti. "E nel maggio del 1979 mio marito mi disse di prendere una decisione: a settembre i bambini sarebbero andati a scuola e dovevo liberare il bagno da tutti i miei strumenti (ride, ndr). Trovai un piccolo laboratorio e da quel momento non mi sono mai stufata, facendo sempre più innovazione. Le cose cambiano ed è giusto dare priorità alla sostenibilità, alle materie prime usate e tutto il resto". Il segreto? "Ho sempre fatto le cose con cura. E la gente se ne accorge".

La passione poi è stata trasmessa anche ai figli, che hanno affiancato la mamma nell'attività e nell'affrontare i tanti mutamenti nel corso degli anni. "Un mercato che è cresciuto sempre di più. E che oggi coinvolge anche gli uomini, una volta molto restii all'uso dei cosmetici", dice la dottoressa.

L'innovazione ha porta così anche in territori in tempo impensabili. Come i prodotti con olio d'oliva o al tartufo. "Nella 4.0 abbiamo investito 800mila euro lo scorso anno - ribadisce Piccolo -, pari al 13% del nostro fatturato e produciamo 40 formule nuove al mese, perché puntiamo moltissimo sulla ricerca".

E anche l'aspetto sociale è rilevante. Reynaldi è una delle prime aziende benefit (con obiettivi sociali nel proprio statuto) e dal 2003 compra burro di Karité dal Burkina Faso pagandolo a prezzo europeo e dando un presente - oltre che un futuro - alle tante donne di quella terra lontana e martoriatea. Più recentemente sono iniziate attività simili anche in Kenya e nuove collaborazioni si stanno sviluppando anche con Don Ciotti e i ragazzi che aiuta con le sue comunità. "Inoltre siamo molto attenti anche alla sostenibilità ambientale - conclude Piccolo - tanto che già adesso recuperiamo e filtriamo tutta l'acqua usata nelle lavorazioni e presto saremo a impatto zero anche per quanto riguarda l'energia".

Massimiliano Sciullo

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