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Attualità | 30 gennaio 2019, 08:58

A Torino il postino guarda al futuro. E sale sul triciclo (elettrico)

Già attivi 20 mezzi in città, ma entro un anno saranno sostituiti tutti gli scooter circolanti

A Torino il postino guarda al futuro. E sale sul triciclo (elettrico)

Per ora, in giro per Torino, se ne vedono solo 20, ma presto - si pensa nel giro di un anno - arriveranno a sostituire completamente i circa 215 scooter che attualmente vengono usati da Poste Italiane per consegnare lettere, bollette, cartoline, ma soprattutto pacchi, effetto collaterale di un e-commerce sempre più diffuso e capillare.

Sono i nuovi mezzi elettrici a tre ruote ("tricicli" e non solo per modo di dire) che nel capoluogo piemontese e non solo sono diventati una novità di questi giorni. Sono 330 quelli che stanno aggirandosi già per strade e viali d'Italia, di cui 16 a Genova e 6 a La Spezia. Costruiti dalla Ligier (casa francese con un passato anche nella Formula 1) saranno l'alleato prezioso per coprire quei 7500 chilometri che ogni giorno vengono percorsi da tutti i portalettere di Torino. Soprattutto adesso che il servizio di consegna  è stato esteso fino alle 19.45 e, al sabato, alle ore 14.

 "Sono più sicuri, grazie alle tre ruote - dice Michela Scelta, responsabile gestione operativa di Poste Comunicazione e logistica - e sono sostenibili, visto che con un'autonomia di 30 chilometri possono funzionare un giorno intero prima di essere ricaricati". E sono anche più spaziosi, visto che le due ruote posteriori ospitano un baule da 210 litri di capacità, contro i 76 litri attuali sugli scooter.

Una risposta al numero crescente di pacchi da consegnare, durante il giorno. Attualmente i 30 mezzi operano su 6 centri di distribuzione, coprendo 33 CAP all'ombra della Mole. Possono viaggiare a una velocità massima di 45 chilometri all'ora e in 6 ore sono pronti a essere riutilizzati. Ogni giorno, Poste Italiane gestisce 17.763 oggetti, di cui oltre mille pacchi a firma.

"Sono più sicuri anche per noi che lo guidiamo - confidano gli addetti - Perché non dobbiamo più utilizzare il cavalletto quando ci fermiamo e sono più stabili quando siamo in movimento".

Massimiliano Sciullo

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