Alla fine è arrivata ai voti ed è stata approvata: si tratta della delibera di Giunta che - su proposta dell’assessore regionale alla Sanità, Antonio Saitta, prevede la riorganizzazione e razionalizzazione della rete dei laboratori analisi della cosiddetta "area omogenea Ovest torinese". E che tante polemiche ha scatenato nel recente passato - sia tra i sindacati che tra le istituzioni locali - per quanto riguarda il destino dei laboratori di Rivoli e di Pinerolo.
“Come anticipato nei giorni scorsi, abbiamo stabilito una nuova organizzazione per i laboratori dell’area che comprende l’Asl To3, il San Luigi di Orbassano e l’ospedale Mauriziano - afferma l’assessore Saitta -. Pur nel rispetto del piano complessivo di riordino avviato nel 2015, abbiamo tenuto conto delle analisi dei fabbisogni effettuate dai tecnici dell’assessorato e del grande valore della rete territoriale dell’area Ovest”.
“Secondo il nuovo modello – continua l’assessore Saitta - ai laboratori di Rivoli, di Pinerolo e del San Luigi restano così gli esami urgenti, per cui occorre esito immediato, e gli esami definiti di "routine", per cui è necessario un referto entro un numero limitato di ore e serve un contatto diretto e in tempo reale tra clinico di laboratorio e medico”.
"Ribadisco inoltre come tutto il personale impiegato nei laboratori continuerà a lavorare nelle sedi attuali e come la riorganizzazione non riguarderà in alcun modo i servizi offerti ai cittadini, che saranno mantenuti nel numero e nella dislocazione attuale”.
“Per l’ennesima volta Sergio Chiamparino e Antonio Saitta non ascoltano i territori che amministrano e condannano intere aree del Piemonte a un progressivo impoverimento", afferma l’onorevole Daniela Ruffino di Forza Italia. "Oggi, con questo Dgr 50, spostano le urgenze dai laboratori dell’Asl To 3 (dove in passato sono stati spesi 3,5 milioni di euro per nuovi macchinari) verso San Luigi di Orbassano e l’ospedale Mauriziano".
"Questa mossa, però, rischia di essere solo la prima e di anticipare un progressivo svuotamento di questi laboratori che prima si vedranno sottratte le analisi e, poco per volta, anche i lavoratori impiegati. Noi non ci arrendiamo e portiamo avanti una battaglia che vuole vedere tutti i piemontesi sullo stesso piano e non divisi tra alcuni di serie ‘A’ e altri di serie ‘B’”.