"La montagna ha partorito un topolino. O meglio, un brodino, che si allunga ancora. Non capisco, a ridosso delle scadenze, quali altre valutazioni ci siano da fare, ma la questione è molto semplice: permettere o meno entro lunedì che Telt faccia partire i bandi senza ridicole pantomime che farebbero sembrare il nostro come un Paese dei Balocchi. Facciamo partire i bandi senza se e senza ma". Così Sergio Chiamparino, governatore del Piemonte, commenta le voci in arrivo da Roma, dal premier Giuseppe Conte e non solo, sul fronte Torino-Lione. Dichiarazioni incrociate che hanno mostrato una distanza piuttosto consistente tra i due allegati di governo, Lega e M5S. Mentre la scadenza tassativa per l'avvio dei bandi è fissata per lunedì.
"Se invece non faranno partire i bandi sarà inevitabile mettere in campo tutte le pressioni politiche possibili - prosegue -. Le dichiarazioni che arrivano da Roma sono le stesse che arrivano da novembre, molto criptiche". "Non mi stupirei se da tutto questo venisse fuori una nuova richiesta di approfondimento e slittamento: a quel punto farò partire il quesito al Ministero per far celebrare il referendum insieme alle consultazioni Europee se far proseguire o meno i bandi, non certo sul fatto di fare la Torino-Lione o meno".
E ancora, Chiamparino amplia il discorso. "Dietro la TAV ci sono tante altre piccole opere, oltre 120, che sono legate a governi precedenti e che sono ancora ferme - aggiunge Chiamparino - e molte di queste riguardano la manutenzione e la sicurezza del territorio". E conclude: "Gramsci avrebbe manifestato più per la TAV o per chiedere impegni e produzioni a Fca? Credo per tutte e due. Come ho fatto io".