Stato di agitazione, con proposta di blocco degli straordinari, e volantinaggio per informare i cittadini dei disagi vissuti come lavoratori. Sono queste le prime forme di protesta che metteranno in campo i dipendenti delle Anagrafi di Torino, che questa mattina si sono ritrovati in assemblea in via Ignazio Giulio 22.
L'incontro è stato convocato da Fp Cgil, Uil Fpl e CISL Fp dopo che l'Amministrazione Appendino non ha rispettato alcuni punti dell'accordo sottoscritto lo scorso 19 ottobre, nato per risolvere i disagi per operatori e cittadini legati in particolare all'emissione della nuova carta di identità elettronica.
Dopo trattative i sindacati avevano ottenuto di fissare in 30 minuti il tempo di lavorazione per il documento, contro i 15 proposti inizialmente da Palazzo Civico. Tempi che, secondo la denuncia dei lavoratori, ora sono stati ridotti a 20-25 minuti, perché ad ogni dipendente è stato chiesto di produrre giornalmente 14 carte d'identità anziché 12. Una richiesta giudicata inaccettabile dai sindacati e lavoratori, che hanno provocatoriamente detto all'indirizzo dell'assessore all'Innovazione "venga lei a farle". "Il problema - hanno aggiunto - non è se il pc va avanti o meno: il problema è che il computer non va avanti se non ci siamo noi attaccati".
Un disagio che si va aggiungere al sotto-organico, che da tempo patiscono le Anagrafi e che rischia di aggravarsi ulteriormente. "Nel 2019 - hanno spiegato le organizzazioni sindacali - nel Comune c'è una previsione di pensionamento di circa 700-750 unità: quota cento incide poco, per meno di cento dipendenti." "È chiaro - aggiungono Fp Cgil, Uil Fpl e CISL Fp - che uno scenario di questo tipo rischia di aggravare il problema delle Anagrafi." La nuova legge di bilancio stabilisce poi che si possa sostituire solo i vincitori di concorso che hanno rinunciato.
"Questo - spiegano i sindacati - vuol dire che si devono annullare tutti i piani precedenti di assunzione e se ne riformulare uno nuovo: l'inserimento di altro personale slitta con probabilità al 2020". Problematiche che hanno spinto il personale a delegare i sindacati a proclamare lo stato di agitazione, con proposta di bloccare gli straordinari per 30 giorni in caso di mancato accordo in sede di conciliazione dal Prefetto, e il volantinaggio.
"Dalla riunione sindacale di oggi - commenta a margine il consigliere comunale del M5S Aldo Curatella - emerge come i problemi all'anagrafe siano lontani da una soluzione ed è grave la denuncia di mancato rispetto degli accordi emersa". "I cittadini - continua l'esponente pentastellato- meritano rispetto e la soluzione dei disagi, che vanno affrontati anche per loro".
"Su questo tema - spiega la capogruppo di DemA Torino Deborah Montalbano - ci dovrebbe essere più condivisione". "Considerando l'atteggiamento dell'assessore Pisano - continua - che lunedì in Sala Rossa continuava a negare l'evidenza di tutti i disagi e il caos che stanno vivendo i lavoratori del servizio, ritengo inevitabile la proclamazione dello stato di agitazione".