Caso Sirti, dal vertice di ieri, 12 marzo, negli uffici del MISE, buona notizie anche per circa 40 lavoratori di Torino e provincia. Al ministero dello Sviluppo Economico, infatti, l'azienda ha incontrato i sindacati di Fim, Fiom e Uilm a seguito di una massiccia mobilitazione fin dalla metà di febbraio. E nell'occasione ha comunicato la sospensione degli 833 esuberi dichiarati nelle scorse settimane. Di questi, appunto, circa 40 (su 170) riguardano il territorio della provincia di Torino, in particolare Leini.
Quella che è stata ribattezzata come la “settimana della lotta” è partita da Catania e ha risalito man mano la penisola, mettendo Milano come traguardo finale. Sirti si è presentata con l'ad Loiola all'incontro con i rappresentanti sindacali. "Hanno esposto le motivazioni che hanno determinato l’avvio della procedura di licenziamento collettivo - raccontano i sindacalisti - aprendo alla possibilità di individuare un piano sociale teso a “minimizzare” l’impatto degli esuberi".
"Fim-Fiom-Uilm - proseguono i rappresentanti dei lavoratori - ritenendo inaccettabile ed esorbitante gli 833 esuberi dichiarati (su un totale di 3692 addetti) hanno chiesto al MISE l’apertura di un tavolo di settore sulle installazioni telefoniche, mentre all’azienda di “passare dalle parole ai fatti” con una sospensione della procedura. Il Ministero, rappresentato dal Vice Capo di Gabinetto Giorgio Sorial, ha dichiarato insostenibile il piano di esuberi formalizzato da Sirti, dichiarando la propria disponibilità nel favorire tanto la positiva soluzione della vertenza, quanto la collocazione delle richieste sindacali a favore del settore delle TLC all’interno degli ambiti di confronto già avviati".
Da qui, dunque, si è giunti alla sospensione della procedura, con un nuovo incontro fissato per il 21 marzo, questa volta presso la sede di Assolombarda a Milano.
"Un primo risultato che ci consente di “verificare le carte“ dell’azienda, ovvero la concreta esistenza di un piano sociale alternativo ai licenziamenti, che dovrà risultare condivisibile e soprattutto sostenibile", concludono i rappresentanti dei lavoratori.