Salvare i negozi dei borghi alpini e appenninici. Anche a Pasqua e Pasquetta. È il monito dell'Uncem, l'Unione nazionale dei Comuni, delle Comunità e degli Enti montani. Difendere e valorizzare i negozi sotto casa, schiacciati dai supermercati.
Nei paesi montani con meno di mille abitanti, il negozio sotto casa è l’ancoraggio della comunità. Luogo di aggregazione prima ancora che di acquisto. Punto dove comprare alimentari, frutta, verdura, prosciutto e formaggi, biscotti e succhi di frutta, poi sigarette e giornali. Punti dove matura la comunità.
Troppi negozi di paese negli ultimi due decenni hanno chiuso. Solo in Piemonte, oltre 70 Comuni non hanno più un negozio. Duecento su 1.205 hanno solo un esercizio commerciale. Sono cioè a rischio desertificazione. 500 Comuni in Italia non avranno più un negozio da oggi ai prossimi dieci anni.
Servono scelte politiche chiare, ma anche una diversa consapevolezza della comunità che vive su un territorio. Devono essere individuati sgravi fiscali e minor carico burocratico per chi possiede un negozio in un Comune montano, per chi avvia un’attività nelle Terre Alte, chi vuole potenziare una piccola impresa, per chi apre una partita iva. Devono essere incentivati i centri multifunzionali, negozi che vendono prodotti e allo stesso tempo svolgono dei servizi. La Strategia nazionale per le Aree interne deve essere potenziata, estesa, resa stabile, usando positivamente fondi europei per i "borghi intelligenti", gli Smart villages.
Se è vero che nelle aree montane quando chiude una scuola chiude un Comune, quando chiude un negozio, intere fasce di popolazione sono a rischio. Salvare i piccoli negozi di montagna passa dalla nuova consapevolezza, dalla nuova capacità culturale di chi vive e frequenta la montagna. L'appello Uncem è chiarissimo. Chi frequenta la montagna, da oggi, Pasqua e Pasquetta, nei week end di primavera per un pic-nic, per giornata di relax, non si porti da casa panino, acqua, salame, formaggio. Si fermi a comprarli nel negozio della piazza del paese. Il suo gesto è un atto culturale prima di tutto. Chi vive in montagna, nei paesi, scelga l’esercizio di prossimità. "Compra in valle, la Montagna vivrà" è il nostro invito a scegliere il negozio sotto casa, l'impresa agricola locale, il territorio. Scegliere di salvare un negozio, un bar, un paese. Solo comprando in valle, la montagna (e il paese, oltre che il Paese) vivrà.