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Eventi | 04 giugno 2019, 07:19

L'impatto dei musei sulla società: nasce il modello per misurarlo con Musei Reali di Torino e Politecnico di Milano

Lo studio ha coinvolto anche il Palazzo Ducale di Mantova e le Gallerie Estensi di Modena, musei statali ad autonomia speciale dal 2014

L'impatto dei musei sulla società: nasce il modello per misurarlo con Musei Reali di Torino e Politecnico di Milano

Misurare il cambiamento attraversato dai musei negli ultimi anni, unendo nello stesso orizzonte tre poli autonomi che si aprono alla comunità di utenti. È questo il nocciolo del nuovissimo modello nato dalla collaborazione tra Musei Reali di Torino, Palazzo Ducale di Mantova e Gallerie Estensi di Modena, con il supporto scientifico del Politecnico di Milano e il contributo della Compagnia di San Paolo: un sistema di misurazione utile, da un lato, per quantificare il valore culturale generato dal museo, dall'altro per pianificare nuovi interventi nei vari plessi.

Come cogliere la capacità di un museo di aprirsi alla società creando valore? Questa la domanda da cui la ricerca è partita.

L'elemento distintivo del progetto – ha spiegato la responsabile scientifica Michela Arnaboldi – risiede nell'uso del dato come punto di partenza per un circolo virtuoso di gestione. In tutto il mondo i musei stanno vivendo una profonda trasformazione legata alla centralità dell'utente e al suo enjoyment: si parla per la prima volta di divertimento e del passaggio dalla fruizione passiva a quella interattiva. Il museo, insomma, deve diventare un luogo quotidiano di riferimento per la comunità locale, non solo per turista”.

La ricerca è così partita da un dato-base: l'affluenza dei visitatori ante e post 2014, anno dell'autonomia voluta dal Mibac. Oltre al notevole incremento registrato negli ultimi anni, spiccano l'alta percentuale di gradimento (il 77% degli intervistati si è dichiarato soddisfatto della visita, il 64% vorrebbe ritornarci in futuro), e il target, in prevalenza donne di età media e italiane.

Il modello si è anche concentrato sul capitale umano del museo. Un particolare focus è stato fatto proprio dai Musei Reali, che, dopo la riforma, si sono visti costretti a impostare un assetto manageriale e incrementare competenze specifiche.

Uno dei progetti messi in campo – ha spiegato la direttrice Enrica Pagella è stata la razionalizzazione dei servizi di sorveglianza remota, con una riduzione del monte ore nelle sale controllo da 380 a 150, delle sale giorno da 4 a 3 e delle sale notte da 4 a 2. Inoltre, nel 2017 abbiamo stilato un programma educativo per le scuole molto articolato, stringendo anche nuove alleanze con il volontariato, soprattutto per manutenzione giardini riaperti”.

Ora – ha concluso – il tema principale è sviluppare nuove professioni museali, soprattutto con funzioni gestionali trasversali. Un intervento recente è il business plan attuato su impulso della Compagnia di San Paolo: l'obiettivo è il rafforzamento operativo con l'introduzione di alcune figure quali l'innovation manager o il corporate manager, o il responsabile mostre e prestiti. Per farlo, dovremo chiudere il bilancio con nuove risorse che ci consentano di investire".

Manuela Marascio

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