"Per ricordare a Di Maio e al Governo che “la crisi” delle imprese italiane “non va in vacanza” Fratelli d’Italia scende in piazza contemporaneamente in tutta Italia per una serie di manifestazioni - flash mob - davanti ai siti produttivi di aziende in crisi. Ogni realtà territoriale di Fratelli d’Italia ha scelto una delle aziende per le quali è stato istituito un “tavolo di crisi” nazionale presso il Ministero dello Sviluppo Economico: ne esistono quasi duecento, con quasi trecentomila lavoratori a rischio e quasi seicentomila nell’indotto. È questo il cuore della crisi industriale che il Ministero non riesce a gestire. Ma la maggior parte di questi 200 tavoli, che riguardano aziende medio-grandi, a oggi non sono neanche mai stati riuniti dal dicastero di Luigi Di Maio. Il Ministero al massimo ha predisposto la proroga della “cassa integrazione” in attesa di “accompagnare” i lavoratori verso il “reddito di cittadinanza”.
Per Fratelli d’Italia però non servono politiche passive di accompagnamento verso il reddito di cittadinanza ma politiche attive di impresa per prevenire e salvaguardare il tessuto produttivo. Bisogna strutturare un sistema che incentivi la reindustrializzazione, preservando il tessuto imprenditoriale - annuncia Augusta Montaruli, parlamentare di Fratelli d’Italia, che insieme a Maurizio Marrone, capogruppo FDI in Consiglio Regionale del Piemonte, e a Fabrizio Bertot, coordinatore provinciale FDI, aggiunge - "A Torino abbiamo scelto di manifestare davanti allo stabilimento della ditta di caffè Hag ad Andezeno, dove eravamo già accorsi un anno fa al fianco dei lavoratori in presidio davanti ai cancelli impegnandoci a incalzare in Parlamento il Ministro Di Maio per scongiurare l’ennesima delocalizzazione dal territorio piemontese all’estero. Ora la fabbrica è tristemente chiusa e deserta, simbolo plastico delle fallimentari chiacchiere a cinque stelle".
"Per questa ragione - concludono - noi Fratelli d’Italia chiediamo di: commissariare Di Maio, incapace di gestire le crisi industriali perché non ha alcuna visione e politica di impresa. I tavoli devono essere integrati con chi conosce davvero le imprese e il territorio: 4 parlamentari del territorio (due maggioranza, due di opposizione), come lo stesso Di Maio aveva annunciato ad inizio di legislatura in Parlamento e mai realizzato; i rappresentanti delle Associazioni di impresa con i rappresentanti dei sindacati, di Regioni ed enti locali; i rappresentanti di CDP e Invitalia, che possono essere elementi di una diversa politica industriale non occasionale ma progettuale Creazione del “Pronto Soccorso Aziendale”: va istituita una nuova Struttura Crisi di Impresa: coordinamento stabile tra Mise, Regione, Associazioni di impresa e Sindacati non solo per gestire le emergenze ma per prevenire le crisi, utilizzando appieno i fondi europei e gli altri strumenti finanziari di cui spesso gli attori, anche pubblici, non sono a conoscenza. Questo consentirebbe di arrivare in tempo, prima che i danni aziendali e occupazionali diventino irrecuperabili”.
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