Un viaggio nel cuore della Mesopotamia centrale, tra le conquiste di Alessandro Magno e l'avvento dell'Islam, alla scoperta di civiltà antiche prodromi delle metropoli contemporanee. E' stata inaugurata al MAO - Museo del'Arte Orientale di Torino la mostra "Sulle sponde del Tigri", a cura di Vito Messina, Alessandra Cellerino, Enrico Foietta con la collaborazione di Claudia Ramasso: una selezione di circa 40 piccoli reperti quali ceramiche, terrecotte, vetri e oggetti d’uso comune rinvenuti a Seleucia e Coche, mettendo in dialogo la produzione di età ellenistico-partica con quella sasanide.
Non esistono in Europa collezioni di reperti archeologici provenienti da Seleucia e Coche, ad eccezione di quella conservata oggi al MAO: nel mondo, solo il Kelsey Museum di Ann Arbor (Michigan) e l’Iraq Museum di Baghdad vantano sezioni analoghe. Questa mostra, immaginata nell’ambito del progetto Collezioni (in)visibili, del Dipartimento di Studi Storici dell’Università di Torino finanziato dalla Fondazione CRT, offre al pubblico l'occasione di confrontarsi con la storia di città poco conosciute, seppur molto estese, luoghi d’interrelazioni all’interno di una rete connettiva capillare che univa il Mediterraneo alla Cina.
Durante il periodo di apertura dell’esposizione sono previste conferenze e attività dedicate a scuole e famiglie, per avvicinare bambini e ragazzi al mestiere dell’archeologo e alla lavorazione dell’argilla. Info su www.maotorino.it