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Eventi | 26 settembre 2019, 19:46

Lo sbaglio in viaggio per la storia dell'arte: Flashback accoglie il popolo degli "Erranti" [FOTO]

Dal 30 ottobre al 3 novembre, la fiera torna al Pala Alpitour con la novità del food&drink

Lo sbaglio in viaggio per la storia dell'arte: Flashback accoglie il popolo degli "Erranti" [FOTO]

Sarà un girovagare tra gli sbandamenti di ieri e di oggi, il percorso artistico offerto quest'anno da Flashback, la fiera d'arte antica e contemporanea in programma, ancora una volta, al Pala Alpitour dal 30 ottobre al 3 novembre.

Il titolo della settima edizione prende spunto da un romanzo di fantascienza dei fratelli sovietici Strugackij, datato1986 e tradotto in inglese "The Time Wanderers". Vagabondi nel tempo, che per Flashback rappresentano i viaggiatori senza paura nella storia nell'arte, i galleristi senza meta che vivono del piacere della scoperta, godendo dell'incontro col nuovo senza pregiudizi. Ma, per ambivalenza semantica, "Gli Erranti" sono anche tutti coloro che, muovendosi, inciampano in qualche sbaglio, traendo tuttavia insegnamenti dagli incidenti non previsti.

Un nuovo capitolo della lunga storia che Flashback sta tessendo da anni, accolto, nella giornata di presentazione, al Polo del '900 di Torino, a testimoniare il dialogo stretto tra i corsi e ricorsi storici e le opere partorite nel "secolo breve". Per l'occasione, la sala conferenze di Palazzo San Celso ha ospitato le otto opere firmate Sergio Cascavilla che raffigurano il tema della fiera: oggetti volanti non identificati, spore aliene, asteroidi alla deriva nello spazio, accostati, come la poetica di Flashback richiede, con grandi sagome vestite di antico, dal "Cavallo e cavaliere" di Marino Marini (1901), ai "Putti" di Giorgio Vasari (1567-9), fino a "L'archeologo coloniale" di De Chirico (1938).

"Abbiamo accettato la collaborazione con Flashback nella prospettiva - ha spiegato il direttore del Museo della Resistenza Roberto Mastroianni - di riaprire questo luogo agli eventi culturali, in dialogo con le attività del Polo. Il pregio di una fiera del genere è di rimettere in connessione il contesto socio-storico con le manifestazioni artistiche che lo esprimono, puntando soprattutto sulle faglie e le fratture da cui scaturiscono i conflitti".

Come annunciano le direttrici Stefania Poddiche e Ginevra Pucci, il percorso espositivo subirà delle variazioni, per "permettere a tutti i personaggi erranti di vagare meglio nello spazio. L'invito è di perdersi nella storia dell'arte senza idee preconfezionate su quello che si andrà a vedere".

Le gallerie presenti riportano al magico racconto dei principi di Serendippo, girovaghi instabili fin là dove finiscono i confini delle mappe. E i loro personaggi saranno degli irrequieti in moto perpetuo: da "Interno con modella nuda" di Angelo Garino (Arcuti Fine Art) ai "Viandanti" di Lorenzo Viani (Aleandri), scivolando sui sentieri incendiati al tramonto di Brueghel il Giovane e Peter van Avont.

Non mancheranno le "Flashback exhibition", tre quest'anno: oltre ai già citati wall painting di Cascavilla, anche la doppia personale di Eva Marisaldi e Hidetoshi Nagasawa, e uno speciale omaggio a Marco Gastini con "Gli anni '80". Novità assoluta, la parte "food&drink" con AFFINI, a cura di Elisa Avetaneo su progetto di Davide Pinto. Restando in tema con l'erranza, verrà proposto ai visitatori un viaggio attraverso continenti, cultura ed errori che hanno generato interessantissime ricette. Come il celeberrimo "Negroni sbagliato", o il sakè nero, nato dall'incontro tra il Giappone e il Piemonte.

Infine, sostenuto da Flashback, inaugura questa sera, alle 18.30, il quarto manifesto del progetto "Opera Viva Barriera di Milano 2019", ideato da Alessandro Bulgini e curato da Christian Caliandro, che quest’anno si ispira al tema scelto per la fiera.  

"Chiara Azione" è opera dell’artista e performer Laura CionciL’uso dei due colori complementari - rosso e verde - per le scritte e lo sfondo rende a prima vista difficoltosa la lettura della poesia-messaggio: avvicinandosi, l'invocazione si fa più chiara. Una narrazione che lo spettatore deve conquistare e richiede concentrazione, imponendogli appositamente di fuoriuscire per qualche momento dalla fretta e dalla foga del quotidiano. 

Manuela Marascio

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