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Eventi | 14 ottobre 2019, 09:58

"Non mi sono mai arreso": la storia di Bruno Segre a World Press Photo

Giovedì 17 ottobre alle 18,30 all'Ex Borsa Valori di piazzale Valdo Fusi, dove verrà presentato il libro di Nico Ivaldi

"Non mi sono mai arreso": la storia di Bruno Segre a World Press Photo

Giovedì 17 ottobre alle 18,30, nella cornice della mostra internazionale di fotogiornalismo World Press Photo, in corso fino al 17 novembre all'Ex Borsa Valori di piazzale Valdo Fusi, è in programma la conferenza "La lezione di Bruno Segre".  Nell'occasione verrà presentato il volume “Non mi sono mai arreso” di Nico Ivaldi, Editrice il Punto, alla presenza dell'autore, dell'avvocato Segre, nato a Torino il 4 settembre del 1918, e di Gianni Da Ronco, chiamato a moderare l'incontro (a ingresso gratuito).

Il libro racconta Bruno Segre, 101 anni, figura tra le più limpide e coraggiose dell’antifascismo italiano, avvocato protagonista di tante battaglie e decano dei  giornalisti del Piemonte. Combattente partigiano nelle valli del cuneese – dopo aver rischiato la fucilazione nel carcere di via Asti e la deportazione per mano dei repubblichini – nel dopoguerra ha condotto battaglie civili per il riconoscimento dell’obiezione di coscienza (nel 1949 difese il primo obiettore in Italia) e a favore del divorzio. «Vorrei essere ricordato come una persona che si è sempre opposta a tutti i tentativi di prevaricazione, d’imposizione forzata in sede politica o religiosa. Sul mio sepolcro vorrei il motto di Saul Bellow: “Qui giace un vinto – dalla morte – che non si è mai arreso».

L'autore del volume è Nico Ivaldi, laurea in Lettere Moderne e tante collaborazioni con giornali, radio e tivù. Nei suoi libri ha raccontato le sue grandi passioni: i viaggi, il calcio, la sua Torino, gli anni Settanta, il giornalismo. È presente con racconti e brevi storie in alcune antologie e blog. Dirige Piemonte Mese e si occupa di uffici stampa.

L'esposizione

Ogni anno, migliaia di fotoreporter delle maggiori testate editoriali internazionali come National Geographic, BBC, CNN, Le Monde, El Pais si contendono il titolo nelle diverse categorie del concorso di fotogiornalismo: Contemporary Issues, Environment, General News, Long-Term Projects, Nature, People, Sports, Spot News. Obiettivo aggiudicarsi l’ambito premio ed un posto in questa mostra.

L’esposizione presenta le 157 foto selezionate come immagini che raccontano il 2018. Naturalmente sarà esposta la vincitrice del World Press Photo of The Year 2019: Crying Girl on the Border di John Moore dell’agenzia Getty Image. L’immagine ritrae una bambina honduregna di circa due anni, Yanela, in un pianto disperato mentre sua madre, Sandra Sanchez, che la teneva in braccio, è costretta a metterla a terra mentre viene perquisita da un agente della polizia di frontiera americana al confine con il Messico.

Le foto vincitrici di quest’anno sono state scelte tra le 78.801 fotografie di 4.738 fotografi che hanno partecipato al concorso da 129 paesi diversi. La giuria che le ha selezionate era presieduta da Whitney C. Johnson, vicepresidente della sezione del National Geographic che si occupa di contenuti visivi. Tra i giurati c’erano anche il fotografo Neil Aldridge, la curatrice Yumi Goto, il fotografo di Getty Images Nana Kofi Acquah,  il responsabile dei progetti speciali di TIME Paul Moakley, la fotogiornalista Alice Martins e la fotogiornalista di Associated Press Maye-e Wong.

Comunicato stampa

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