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Politica | 21 ottobre 2019, 15:27

Inchiesta Pasquaretta, Appendino: "Non sono ricattabile"

“Non appena ho avuto notizie di reato ho interrotto anche i rapporti personali con Pasquaretta”

Inchiesta Pasquaretta, Appendino: "Non sono ricattabile"

Confermo che non c’è nessun motivo, né personale né lavorativo, alla base di un presunto ricatto: non sono ricattabile e non esistono segreti indicibili”. Così la sindaca Chiara Appendino è intervenuta in Consiglio Comunale sulla richiesta di comunicazioni, presentata dal capogruppo comunale del PD Stefano Lo Russo, sulle intercettazioni dell’ex portavoce Luca Pasquaretta nell’ambito dell’inchiesta per la presunta estorsione ai danni della prima cittadina.

Sono venuta in aula – ha ricordato Appendino - dopo l’interrogatorio a dire che se fossi stata stato ricattata mi sarei dimessa”.

La prima cittadina è intervenuta poi sulle intercettazioni della possibile ricollocazione di Pasquaretta all’interno delle partecipate comunali e sulla consulenza da 5 mila euro per il Salone del Libro, che fa parte di un altro filone di inchiesta aperto dalla Procura di Torino.

Appendino ha spiegato come l’ex portavoce avrebbe più volte richiesto uno stipendio maggiore, ma come la sua retribuzione fosse già “al massimo di quanto riconoscibile – secondo gli inquadramenti del Comune – a figure senza laurea”. “Mi sono sempre rifiutata – ha proseguito – di ricorrere ad altre soluzioni che, pur permettendo retribuzioni superiori, prevedessero forme contrattuali atipiche”. Sull’ipotetiche consulenze per Pasquaretta  alle partecipate Iren e Afc, la sindaca ha sottolineato “di averle bloccate perché contraria”.

Non appena ho avuto notizie di reato – ha aggiunto la prima cittadina - ho interrotto anche i rapporti personali con Pasquaretta”. “Nell’ultimo anno e mezzo sono cambiate molte cose e, con tutta la squadra, stiamo lavorando in piena serenità per portare avanti il lavoro di questa Amministrazione per Torino” ha concluso.

La capogruppo del M5S Valentina Sganga ha ricordato che il M5S in passato aveva già bollato come "inopportuno il comportamento di Pasquaretta e l'inchiesta dimostra che alle prese di posizioni pubbliche sono seguite anche azioni interne". "Vorrei rimarcare -ha poi aggiunto l'esponente del M5S - un dato politico: sia Paolo Giordana sia Luca Pasquaretta sono stati allontanati da noi, prima che si esprimesse la magistratura perché non potevamo e non possiamo accettare che certi comportamenti siano associati al Movimento 5 stelle, né alla Città".

Cinzia Gatti

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