Dopo l’addio alla maggioranza, Aldo Curatella non sarà più Presidente della Commissione Smart City e verrà sostituito dal pentastellato Vincenzo Napolitano. E’ questo il contenuto della delibera che lunedì verrà discussa in Sala Rossa, a firma di ben undici consigliere comunali del M5S Torino.
Attualmente Presidente e Vicepresidente, Aldo Curatella e Chiara Foglietta, sono entrambi membri della minoranza. Come sottolinea il documento, ma anche la capogruppo Valentina Sganga ed i colleghi Antonio Fornari e Francesco Sicari si tratta quindi di un “atto dovuto”.
In molti non riescono però a nascondere l’amarezza che, dopo l’addio alla maggioranza, l’ingegnere rinunciasse autonomamente alla guida della Smart City. E’ il pensiero dei grillini Maura Paoli e Federico Mensio.
“Non giudico -spiega Mensio - le scelte di Curatella ma, come detto personalmente a lui , avrei apprezzato un passo indietro rispetto alla presidenza della commissione”. “Non è una questione personale – continua il pentastellato - ma di forma: avrei richiesto a qualsiasi membro del nostro gruppo che avesse fatto la sua scelta di dare spontaneamente le dimissioni in modo da lasciare la presidenza ad un membro della maggioranza”.
Parole analoghe a quelle di Serena Imbesi. “Sinceramente -spiega - credevo che la volontà di rompere definitivamente con la maggioranza volesse anche dire lasciare quei ruoli che vengono assegnati alla maggioranza e grazie ai voti di un gruppo in cui, oramai, non ci si riconosce più. Mi sarei aspettata quindi le dimissioni spontanee”.
“Abbiamo puntato – aggiunge il consigliere M5S Fabio Versaci - molto sull'innovazione e quindi la gestione politica della commissione Smart City è giusto che sia presieduta da un membro della maggioranza”. “Ci aspettavano – continua criticamente- le dimissioni, ma così Curatella troverà ancora dello spazio sui giornali i prossimi giorni. Visto che non crede più nell'amministrazione a guida 5 stelle perché non è si dimesso?”.
“Comprendo l'amarezza -replica Aldo Curatella - di aver perso un componente della maggioranza e sono sicuro che, nella delibera, ci saranno scritte motivazioni politiche concrete sul modo di gestire la commissione, visto che da nessuna parte il regolamento del Consiglio Comunale prevede che il presidente della commissione sia espressione della maggioranza”.
“Trovo pertanto ingiusta -continua - la richiesta di cambio presidenza dato il lavoro svolto in questi anni, che era stato sempre considerato corretto, rispettoso degli indirizzi del consiglio comunale e valutato positivamente”.