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Attualità | 12 marzo 2020, 10:15

Consegne a domicilio gratuite e attenzione al piccolo commercio: ecco la Torino solidale contro il Coronavirus

In tanti quartieri si stanno formando iniziative spontanee di mutuo aiuto, da parte di singoli cittadini, associazioni, Case del Quartiere e spazi anziani

Consegne a domicilio gratuite e attenzione al piccolo commercio: ecco la Torino solidale contro il Coronavirus

La Torino individualista scopre l’altra faccia della medaglia. E lo si sta vedendo nelle ultime ore. Perché se le prime notizie in merito alla propagazione del Coronavirus avevano scatenato una psicosi collettiva, con tanto di assalto ai supermercati, adesso a prendere piede è una coscienza nuova, votata alla responsabilità.

Non per tutti, certo. Ma, ingrandendo lo zoom sui singoli quartieri della città, ecco spuntare come boccioli segnali positivi e di speranza, inanellati in una piccola - ma potenzialmente efficace - rete solidale di mutuo aiuto. 

A partire da chi quotidianamente è più vicino agli over 65. Gli operatori dello spazio anziani di via Gessi, a Santa Rita, supportano chi è in difficoltà con la spesa online, in tutti i necessari passaggi tecnici al computer. E un’iniziativa analoga ha preso piede anche in via Morandi e dintorni, come riferito dal coordinatore della Circoscrizione 2 alle politiche sociali Vincenzo Camarda, in collaborazione con la Fondazione della Comunità di Mirafiori che cura il progetto "Essere anziani a Mirafiori Sud".

Si consiglia quindi di rivolgersi a Fattore Comunità (tel. 338 8474249) o Cooperativa Solidarietà (800 980254) per essere accompagnati nei servizi di prima necessità. Sea Torino (tel 800 812068) e Auser (800 995988) offrono anche accompagnamento in auto per motivi seri di salute, oltre alla consegna di alimentari, farmaci e prodotti per l'igiene della persona. E' anche possibile richiedere piccoli interventi di manutenzione domestica e di parrucchiere o podologia, a prezzi calmierati. 

La Casa del Quartiere PiùSpazioQuattro si è resa disponibile per consegne e commissioni inerenti i beni di prima necessità. Così come per le medicine in diverse farmacie, tra cui la Farmacia Ghezzo in zona Lingotto (via Passo Buole 59/h): "Compatibilmente con tutti i disagi di questi ultimi giorni - spiega Dario Pera -, stiamo cercando di attivarci per i nostri clienti abituali più in difficoltà". 

Altre due realtà operanti da diversi anni a Torino, “Gruppodonne” e “Anziché anziano”, hanno contattato il presidente della Circoscrizione 8 Davide Ricca per far conoscere la catena solidale costruita ad hoc per chi è costretto in casa. E lanciare, quando l’emergenza sarà finalmente passata, la proposta di un’uscita all’aperto per ritrovare il piacere di stare insieme. 

Su Facebook è nato due giorni fa il “Gruppo azioni pratiche”, da un’idea di Stefania Rosso, attrice della Compagnia Liberi Pensatori Paul Valéry, dove gli iscritti possono comunicare le proprie zone di riferimento per portare le compere a domicilio. E sono tanti gli appelli di solidarietà lanciati sui social, come quello della coordinatrice alla cultura della Circoscrizione 8, Paola Parmentola, o del gestore del Cap10100, Valentina Gallo, divise tra San Salvario e Nizza Millefonti. La linea da seguire è sempre la stessa: restate a casa, aiutiamo noi con la spesa chi non può uscire. 

Intanto, proprio in questi ultimi territori, gli esercenti invitano gli abitanti a sostenere il piccolo commercio. “In giro ormai non c’è nessuno, ma sopravviviamo - ammette Luigi Matteoda dell’Associazione Via Nizza E’Vviva -. Stiamo cercando di sensibilizzare i negozi ad agevolare gli acquisti. Per ora non abbiamo avuto molti riscontri, ma chi lo fa, effettua consegne gratuite. Speriamo in nuovi sviluppi”.

“Non nascondo la mia preoccupazione per la situazione economica - commenta Marco Vinardi, dell’associazione Nuova Nizza Bengasi e titolare di un negozio di calzature -, ma cerchiamo di mantenere attivi tutti i settori. Per gli alimentari, molti stanno portando i viveri agli anziani, ma anche chi non vende beni di prima necessità promuovono la vendita online. Abbiamo tutti bisogno di una mano, in questo momento”. 

Manuela Marascio

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