"La città sta reagendo bene. Molti cittadini si stanno mettendo in gioco cambiando le loro abitudini e contribuendo a realizzare gesti di solidarietà. E' un momento difficile, ci sono restrizioni importanti e non vediamo la curva scendere e questo genera frustrazione. Ma sono orgogliosa di come la gente sta reagendo". Così Chiara Appendino commenta la situazione a Torino, in piena emergenza Coronavirus. E sceglie la strada dell'ottimismo: "Ce la faremo perché Torino è sempre riuscita a ripartire. E lo faremo più forti di prima".
Due dei temi di maggiore attualità che riguardano anche Torino sono quello dei parchi aperti (e delle attività all'aperto) e quello dell'ipotesi di mettere in campo l'esercito per rinforzare i controlli contro i "furbi". In entrambi i casi, la sindaca sceglie una linea morbida. "Sulla chiusura dei parchi ci vuole coerenza. Se il decreto dice che si può fare attività fisica, chiudere i parchi sposterebbe solo gli assembramenti in altre zone della città, magari sulle piste ciclabili. L'appello è che ciascuno deve avere controllo di se stessi se non in casi strettamente necessari ed è questo che alcune persone non capiscono. Bisogna partire da se stessi, senza il bisogno di un carabiniere che controlli e punti la pistola".
E sull'esercito: "Fin dall'inizio dell'emergenza ho detto che deve essere il governo a gestire la situazione e decidere le misure con l'assistenza degli scienziati. Ma in questo scenario dobbiamo pensare al fatto che non sono poche le famiglie che stanno sopportando situazioni di grandi difficoltà, magari con 4-5 persone in uno spazio di casa ristretto. Noi stiamo facendo i controlli, ma bisogna riservare attenzione ai nuclei famigliari più in difficoltà e che hanno bisogno di sostegno anche dal punto psicologico. Non disperdiamo l'elemento di comunità, che è molto importante".
Infine, sui provvedimenti già adottati e quelli da adottare, Appendino sottolinea: "Noi siamo stati il primo Comune a sospendere la Tari, non avendo incassi. E sono stati sospesi tutti i costi, che non saranno addebitati, ma rimborsati alle famiglie, per il servizio mensa scolastica e asili". E poi "stiamo già lavorando sulla ripartenza oltre a gestire l'emergenza. Quella economica è inedita e non l'abbiamo mai vista prima in Italia: servirà un supporto importante per le imprese, ma anche per i Comuni, altrimenti i bilanci non potranno stare in piedi".
Lo stesso Comune, infine, si sta allineando alle indicazioni per un lavoro alternativo. "Siamo arrivati al 60% di personale dipendente in smart working e ci stiamo sforzando di usare il meno possibile dispositivi come mascherine per lasciarle a disposizione di medici e sanitari, i veri eroi di questa vicenda".













