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Economia e lavoro | 21 marzo 2020, 12:28

Coronavirus, i commercianti lanciano l'allarme: "Servono altre risorse, altrimenti saremo spazzati via"

L'appello del presidente di Confesercenti, Banchieri: "Subito un'iniezione di liquidità per le piccole e piccolissime realtà: serve un helicopter money"

Coronavirus, i commercianti lanciano l'allarme: "Servono altre risorse, altrimenti saremo spazzati via"

"Subito una massiccia iniezione di liquidità o molte piccole e piccolissime aziende del commercio, del turismo e dei servizi non riapriranno". E' questo l'appello che il mondo del commercio torinese lancia alle istituzioni locali e nazionali, a pochi giorni dall'approvazione del decreto Cura Italia che ha messo sul tavolo i primi provvedimenti a tutela del tessuto economico.

"È venuto il momento - dice il presidente di ConfesercentiGiancarlo Banchieri - di un 'helicopter money': questa immagine è stata utilizzata durante le crisi economiche per indicare la necessità di dare una scossa all'economia rilanciando i consumi attraverso la liquidità. Ora l'helicopter money serve invece a chi vende, perché attualmente non può farlo: negozi, mercati, attività di somministrazione e, più in generale, a tutto il mondo del piccolo commercio e dell'intermediazione".

"Abbiamo accolto con favore - continua Banchieri - le prime misure del governo ma, ogni giorno che passa e nella prospettiva di una emergenza che purtroppo pare destinata a prolungarsi, esse si dimostrano drammaticamente insufficienti e in ogni caso non sono immediate: bene - ad esempio - il credito d'imposta sull'affitto, ma andrà in compensazione sulla dichiarazione dei redditi e l'affitto invece si deve pagare subito; bene il rinvio della Tari o delle scadenze fiscali, ma, appunto, si tratta di rinvii di spese alle quali bisognerà comunque far fronte; neppure le facilitazioni al credito appaiono sufficienti, dal momento che si tratta anche in questo caso di denaro da restituire".


"A fronte di ciò, le piccole attività del commercio - oggi e chissà per quanto - hanno azzerato o fortemente ridotto le entrate. Il negozio di abbigliamento si trova un magazzino inutilizzabile, che però ha pagato o dovrà pagare, il bar o il ristorante dovranno riempire da zero celle frigorifere e dispense, la libreria, quando riaprirà, non recupererà le vendite perse perché i libri ora si acquistano sulle piattaforme online. Gli agenti di commercio non fanno ordini oggi e non li faranno per un po' anche dopo, dato che la ripresa delle attività non sara comunque immediata. E si potrebbe continuare. In compenso, tutte questa attività devono sostenere spese, parte delle quali sono solo state differite. In assenza di interventi decisi e immediati, una parte di queste attività non riaprirà".

M.Sci

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