Il tempo delle parole, dei rinvii, delle promesse vane e delle chiacchiere è finito: ora servono azioni, progetti, idee: in una parola, una visione. E occorre agire in fretta, per tutelare i 407 lavoratori della Ventures di Riva di Chieri e le loro famiglie che da tempo si sentono presi in giro dai vari governi che si sono succeduti negli ultimi anni. Per questo la Regione, insieme ai rappresentanti dei Comuni del territorio, ha chiesto già oggi un incontro al Mise per parlare però di fatti concreti, come la proposta di lavorare affinché, a Riva di Chieri, possa essere immaginabile l'insediamento di una fabbrica di batterie elettriche per auto, che fa parte del grande progetto di rilancio dell’automotive piemontese.
“Gli ultimi mesi non hanno sicuramente aiutato - ha spiegato il Presidente della Regione, Alberto Cirio - ma l’Embraco era un caso già prima dell’emergenza Covid e questa situazione non è più accettabile - ha sottolineato ancora Cirio -. Ne va della credibilità delle istituzioni e noi, come abbiamo già fatto in passato, siamo pronti ad alzare la voce accanto ai lavoratori se sarà necessario”.
Ha le idee chiarissime anche l’assessore regionale al Lavoro, Elena Chiorino, che ha prima incontrato una delegazione dei lavoratori Ventures in piazza Castello e poi i loro rappresentanti sindacali in Sala Giunta del Palazzo della Regione per fare il punto della situazione.
Fim, Fiom e Uilm di Torino hanno manifestato estrema preoccupazione per la volontà di Whirlpool - espressa nell’ultimo incontro - di bloccare i circa 9 milioni restanti dal fondo di reindustrializzazione, intraprendendo una battaglia legale con gli avvocati di Ventures. (qui l'articolo di stamattina)
L’obiettivo comune, visto il persistere del blocco totale della produttività dello stabilimento, è quello di lavorare per la proroga della Cassa integrazione. Ma non per 'allungare l’agonia', bensì per guadagnare ulteriore tempo per individuare progetti, investitori e soluzioni in grado di far partire un progetto serio e arrivare a una nuova soluzione capace di “camminare con le proprie gambe” e che possa davvero garantire un futuro allo stabilimento chierese.
Tutti hanno convenuto che, a questo punto, dopo anni di scaricabarile e tira e molla, serve maggiore collaborazione attiva da parte del Governo. Chiamato a difendere il danaro stanziato per la reindustrializzazione (almeno quello che resta) e a farsi parte attiva con tutti i soggetti coinvolti. Sposando e sostenendo, ad esempio, la proposta della Regione di immaginare a Riva di Chieri una fabbrica di batterie per auto elettriche.
“Non promettiamo nulla - ha chiarito Chiorino - ma abbiamo tante idee e vorremmo lavorare a concretizzarle con un supporto serio concreto e convinto anche da parte del Governo che deve metterci nelle condizioni di rendere sempre più attrattivo il nostro territorio, riconsiderando, oltre ad erogare bonus per biciclette e monopattini una seria politica di rilancio dell’automotive, valutando anche nuove politiche di eco incentivi e rottamazione che farebbe bene ai lavoratori piemontesi e italiani, anche per quanto riguarda tutto il comparto dell’indotto, ad oggi in grave difficoltà. Una fabbrica di batterie per auto elettriche, quindi, potrebbe fare la differenza non solo per l’ex Embraco, ma per tutto il Piemonte, creando un polo logistico nodale, rilanciando l’automotive e rendendo il territorio nuovamente attrattivo». «Noi ci crediamo - ha concluso Chiorino - come dimostrano i 10 milioni messi sul piatto per l’Academy automotive, le nostre idee e tutti gli strumenti formativi a nostra disposizione. Ora ci aspettiamo la medesima attenzione e il medesimo impegno da parte del Governo”.