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Politica | 17 giugno 2020, 18:20

La Giunta Cirio contro la legge regionale sul gioco d'azzardo, ma FdI dice no. Appendino: "Grave fare passi indietro con l'azzardopatia"

Marrone: "L'emendamento mordi e fuggi ci crea perplessità: preferiremmo revisione della norma completa, che vada a colpire con efficacia il gioco illegale, la ludopatia online e soprattutto le infiltrazioni della malavita organizzata"

La Giunta Cirio contro la legge regionale sul gioco d'azzardo, ma FdI dice no. Appendino: "Grave fare passi indietro con l'azzardopatia"

La minoranza all’interno della maggioranza. E’ questo il posto che sembra essersi ritagliato Fratelli d’Italia all’interno della giunta Cirio. L’ultima conferma, in ordine di tempo, è arrivata questa mattina. Il partito della Meloni, a differenza di Lega e Forza Italia, non ha sottoscritto l’emendamento all’omnibus che modifica la legge regionale sul gioco d’azzardo del 2016 e probabilmente non lo voterà neanche in aula. Una modifica proposta dalla giunta Cirio, nello specifico dagli assessori Fabio Carosso, Vittoria Poggio, Fabrizio Ricca e Andrea Tronzano.

A spiegare il no alla modifica alla normativa, approvata dall’allora giunta Chiamparino, è l’assessore regionale alla semplificazione Maurizio Marrone. "Sicuramente la legge attualmente in vigore sul gioco – spiega l’esponente di FdI- va rivista perché inefficace, ma il metodo di un emendamento mordi e fuggi ci crea qualche perplessità”. “Preferiremmo di certo una revisione completa e approfondita della norma che vada a colpire con efficacia il gioco illegale, la ludopatia online e soprattutto le infiltrazioni della malavita organizzata che le inchieste stanno evidenziando anche in Piemonte nel business delle slot a fianco degli operatori puliti" conclude Marrone.

Sulla questione l’assessore Andrea Tronzano ha tenuto a precisare: “Vedo che le strumentalizzazioni delle opposizioni sono tante. Mi spiace. Ricordo che durante la stesura della legge nel 2015/16 le associazioni di categoria non sono mai state audite: l'hanno saputo a legge in vigore. Oggi, il problema dei piemontesi è il lavoro e noi vogliamo salvare i posti di lavoro. Proibire significa aprire all’illegalità, garantire il gioco legale significa limitare le infiltrazioni criminali. Non abbiamo fatto alcun blitz e non siamo furbetti della notte: abbiamo constatato la presentazione di oltre 2mila emendamenti".

La minoranza, intanto, annuncia battaglia, presentando oltre 4000 emendamenti e stabilendo così un record nei 50 anni di storia del Consiglio regionale. “Noi ci opponiamo sia nel merito che sul metodo –commenta il capogruppo di Luv Marco Grimaldi–: in questo Omnibus c’è di tutto, dalla privatizzazione del CSI, preludio dello smembramento del Consorzio, atto contrario all’interesse pubblico, fino alla possibilità che il presidente di Arpa Piemonte possa fare consulenze a pagamento, intaccando in modo irrimediabile il suo ruolo di garante e controllore pubblico”.

“In un momento drammatico economicamente e socialmente per il nostro Paese, e con le notizie allarmanti che arrivano dalla Cina la Lega in Piemonte ritiene che non ci sia nulla di più urgente che sparare alle allodole e far tornare le lobby della notte, quelle del gioco d’azzardo con le loro slot ad ogni angolo delle nostre strade” conclude Grimaldi.

A prendere posizione contro l’emendamento di Forza Italia e Lega è anche la sindaca Chiara Appendino, che si twitter scrive:”Soprattutto in un momento sociale così delicato è gravissimo fare passi indietro sulla lotta all'azzardopatia, piaga che mina la salute e il futuro di tante famiglie. Mi aspetto che tutte le istituzioni remino dalla stessa parte”.

La normativa 9 del 2016 approvata dalla giunta Chiamparino stabilisce che, nella nostra Regione, le slot non debbano essere messe a meno di 300 metri da scuole, chiese, impianti sportivi, ospedali e residenze sanitarie nei comuni fino a 5.000 abitanti. Limite che sale a 500 metri quando il comune supera i 5.000 abitanti.

Cinzia Gatti

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