Tra bollette più basse e meno buoni pasto, la Città di Torino ha risparmiato 4 milioni e 200 mila euro durante il periodo del lockdown per le misure imposte contro il Covid. Di questi 2.4 milioni sono stati utilizzati per coprire mancati introiti dalle tariffe. E’ questo il quadro finanziario fornito dall’assessore Sergio Rolando, in risposta all’interpellanza presentata dalla consigliera di Rinascita Torino Federica Scanderebech.
Il Comune, durante la Fase 1, ha fatto un ampio ricorso allo smart working. Su oltre 8.600 lavoratori, circa 4 mila hanno svolto il proprio lavoro in remoto: a regime Palazzo Civico conta di mantenere questa modalità per 1.600.
Durante questo periodo, il Comune ha emesso 147 mila e 700 buoni pasto per i dipendenti. A marzo-aprile-maggio 2019 erano stati 393 mila e 400: il risparmio è stato di circa un milione e duecento mila euro. A questi si aggiungono un milione e mezzo legati alle bollette di acqua, luce e gas più "leggere".