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Attualità | 24 giugno 2020, 15:05

Torino premia i 7 ambasciatori nel mondo: "Così riparte la città" (VIDEO)

Don Luigi Ciotti, Ernesto Olivero, Paolo Pininfaria, Maria Lodovica Gullino, Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, Lorenzo Sonego e Sergio Momo porteranno Torino nel mondo

Torino premia i 7 ambasciatori nel mondo: "Così riparte la città" (VIDEO)

Portare Torino nel mondo. E' con questo obiettivo che Chiara Appendino, nel nome della Città, questa mattina ha conferito a sette persone la nomina di Ambasciatori delle eccellenze di Torino e del suo territorio.

Si tratta di personalità che si sono distinte per le loro esperienze umane e professionali e che, a livello nazionale e internazionale, sono espressione di alte capacità imprenditoriali, di cultura, creatività, solidarietà e impegno nel campo del sociale e della giustizia. Gli ambasciatori torinesi sono Maria Lodovica Gullino, per la costante attività di ricerca e divulgazione in ambito agro-ambientale e per la capacità di costruire reti internazionali in ambito scientifico; Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, per la realizzazione di una rigorosa attività di promozione dell’arte contemporanea che, partendo da Torino, ha raggiunto l’intera comunità internazionale; Paolo Pininfarina, per aver saputo esportare in tutto il mondo la creatività e la cultura di progetto che sono oggi internazionalmente riconosciute come parte del DNA del nostro territorio. E ancora: Lorenzo Sonego, per aver riportato al centro dell’attenzione mondiale il nostro territorio come giovane rappresentante di uno sporto che lo caratterizzerà per gli anni a venire; Sergio Momo, per la visione imprenditoriale che, capace di andare oltre gli schemi, porta il made in Italy nel mondo; Ernesto Olivero, per l’impegno profuso nel promuovere la solidarietà e la cura verso il più poveri in Italia e nel mondo e don Luigi Ciotti, per il costante impegno nella lotta alla mafia e alla criminalità organizzata e per la capacità di promuovere la cultura della legalità a livello nazionale e internazionale.

A premiarli, come detto, la prima cittadina di Torino, Chiara Appendino: "Il patrimonio di Torino è soprattutto umano e voi ne siete la più vivida rappresentazione. Se Torino è celebre nel mondo per storia, capacità di innovare, ai suoi risultati sportivi, al prestigio ambientale e culturale, alla capacità di essere solidale e attenta, ora grazie a voi e a quello che farete, il mondo potrà non limitarsi a guardare ma a dialogare con voi che rappresentate la nostra città".

In Sala Rossa, tornata a ospitare pubblico dopo tanti mesi, anche il consigliere regionale Gianluca Gavazza (Lega): "Sono onorato di aver preso parte alle celebrazioni di questa mattina nella mia veste istituzionale di consigliere segretario, delegato dal Presidente del Consiglio Regionale Stefano Allasia. Un augurio va a coloro che sono stati nominati oggi ambasciatori in Sala Rossa a Torino, affinché siano consapevoli dell’importanza di vivere il ruolo assegnato come una vocazione orientata al mondo. E l’apertura verso il mondo del nostro Piemonte, e nella fattispecie di Torino, l'ossigeno vitale per la crescita e lo sviluppo del nostro Paese".

Inevitabile poi, con gli ambasciatori, una riflessione su come la città saprà risollevarsi dalla pandemia. Con quali mezzi, puntando su determinate qualità. "Io penso che Torino possa ripartire dalla qualità, dall'innovazione: siamo una città creativa, che inventa cose che spesso ci vengono portate via. Siamo innovatori, impaginatori del futuro. Non siamo tradizionalisti" è il pensiero di Paolo Pininfarina. Chi punta invece sulla cultura è Patrizia Sandretto Re Rebaudengo: "La cultura deve contribuire al ritorno alla normalità, ne abbiamo tanto bisogno per riprendere a lavorare con energia, passione ed entusiasmo".

Il punto di vista dell'imprenditore di successo fornito da Sergio Momo richiama alla resilienza: "La ricetta è non mollare, capire che ci sono stati dei cambiamenti. Non si riparte come prima, bisogna cambiare modo di pensare e di agire, partendo dalla tenacia". Forte del suo percorso accademico, Maria Lodovica Gullino punta su "ricerca, innovazione e creare le condizioni perché i giovani formati lavorino poi sul territorio". "Io poi mi occupo di agricoltura: agricoltura e ambiente viaggiano di pari passo" spiega l'ambasciatrice. Non mancano poi le riflessioni umane, come quella di un emozionato Ernesto Olivero, fondatore del Sermig, che ha ricordato come l'unione e la solidarietà siano sempre stati il motore di Torino, città solidale per eccellenza.

Una riflessione sul ruolo delle istituzioni, della politica e delle realtà sociali la regala invece don Luigi Ciotti: "Il ritorno alla normalità non ci deve far dimenticare che c'era una società malata prima, che il Coronavirus ha amplificato. Dobbiamo lottare per un cambiamento. Ognuno di noi si assuma la responsabilità, dobbiamo lottare per la vita".

"Il problema è del lavoro, delle famiglie, dei disservizi e dei giovani. Uniamo le nostre forze, tutti insieme, perché la pioggia di denaro che arriverà poi finirà. Se non c'è un progetto politico culturale che guarda avanti, risponderemo solo alle emergenze e non possiamo far si che accada. Bisogna dare continuità ai nostri interventi".

Andrea Parisotto

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