Quattro anni fa Acea pinerolese industriale (Api) ne era stata promotrice: Corona Nord Ovest metteva insieme una serie di aziende del sistema rifiuti, che rischiavano di essere “tritate”, come i territori di riferimento, in un nuovo modello di Area vasta.
Ora Acea ha deciso di cambiare strategia e lasciare i suoi compagni di viaggio per quattro anni: «Non c’è nessuna polemica e intendiamo ancora collaborare, semplicemente, quando Corona è nata, era uno strumento utile per avere peso, oggi riteniamo che non sia più attuale e anzi proseguire su questa strada ha delle controindicazioni». L’amministratore delegato di Api, Francesco Carcioffo, illustra la decisione strategica che porterà l’azienda del Pinerolese a lasciare Corona Nord Ovest a fine anno, mentre Acsel, Cidiu Servizi, Servizi intercomunali per l’Ambiente e Società Canavesana Servizi hanno deciso di rinnovare il contratto di rete fino al 2036.
«Ai tempi si parlava di una società unica della provincia di Torino e di un Consorzio di Area vasta che avrebbe assorbito quelli dei vari territori. Città come Pinerolo non erano d’accordo con questa impostazione e sull’ondata della posizione politica, le aziende dei rifiuti si erano messe assieme per collaborare e scambiarsi servizi» ricorda Carcioffo.
Ai suoi occhi, negli anni, il quadro è nettamente cambiato: «Oggi la Regione è più fredda sull’ipotesi di un Consorzio di area vasta e c’è un’importante realtà industriale come Iren, in cui Torino centrerà sempre meno, a cui bisogna guardare». Per Carcioffo è quindi necessaria «un’alleanza industriale con Iren e non fare come Asterix e Obelix chiusi nel proprio villaggio, di fronte all’avanzata dei romani». Ciò non toglie che continuerà anche la collaborazione con le aziende che fanno parte di Corona: «Lo possiamo fare anche senza un contratto di rete».