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Politica | 10 settembre 2020, 12:28

Le opposizioni attaccano la Giunta regionale: "Temperatura sul diario, Cirio mette in difficoltà la scuola"

Frediani (M5S): "Il Governatore pensi a finanziare trasporti, voucher e controlli anti contagio". Grimaldi (LUV): "Tanto rumore per nulla, solo annunci e proclami". Valle (Pd): "Sulla scuola Regione in puntuale ritardo"

Le opposizioni attaccano la Giunta regionale: "Temperatura sul diario, Cirio mette in difficoltà la scuola"

"Cirio crea confusione nel mondo della scuola e difficoltà agli operatori scolastici in un momento già fin troppo complicato. L'obbligo per le famiglie di indicare la temperatura sul diario, senza nemmeno definire quale sarà la procedura di controllo all'arrivo degli studenti negli istituti, è la solita sparata propagandistica di una Giunta che, per creare una notizia appetibile, produce solo caos e niente di più. In contrasto con la scelta, di pochi giorni fa, di acquistare rilevatori di temperatura per le scuole": così Francesca Frediani, Consigliera regionale del M5S. 

"Come se non bastasse, le linee guida rivolte al mondo della scuola sono state emanate con estremo ritardo rispetto ad altre realtà regionali, quando gli istituti si sono già organizzati per dare indicazioni a genitori, studenti e personale".

"Sarebbero molti gli ambiti in cui la Regione potrebbe fare davvero la differenza. Ad esempio: garantendo un efficiente servizio di trasporto per tutti gli studenti (in particolare quelli fuori dalle aree urbane), coprire tutte le richieste delle famiglie per i voucher scuola, coordinare il lavoro delle USCA (Unità speciali di continuità assistenziale) con gli istituti scolastici per effettuare controlli (con test rapidi e meno invasivi dei tamponi) e promuovere accordi per garantire l'accesso per tutti ad una connessione internet (come da noi richiesto in un ordine del giorno approvato a luglio)". 

"E invece nulla. Solo polemiche con il governo, provocazioni e continue invasioni in competenze non regionali, generando ulteriore confusione. La scuola piemontese non merita questo teatrino. Famiglie e studenti hanno bisogno di progetti concreti da parte della Regione, non di continue strumentalizzazioni politiche sulla pelle dei cittadini".

Duro anche Marco Grimaldi, capogruppo in Regione di LUV: “C’è solo rumore di fondo nella Giunta regionale in merito al rientro a scuola e così si mandano in tilt le famiglie che ogni giorno assistono a questo delirio da “annuncite”; il suono della prima campanella è stato confermato per il 14 settembre, e questa è l’unica cosa certa, su tutto il resto Cirio, Chiorino, Icardi e Marnati fanno solo baccano come se fossero già all’uscita da scuola".

“Cirio si misuri la febbre e porti l'autocertificazione in Capigruppo appena gli passa l'incandescenza da annuncio” – commenta Grimaldi, ricordando i numerosi strilli di agenzia prontamente ritirati o sbugiardati: “sul finire della scorsa settimana Marnati ha annunciato che ci sarebbe stato un medico in ogni scuola, fatto smentito categoricamente lunedì scorso dall’Assessore Icardi; martedì l’Assessora Chiorino, prima di fare scena muta davanti alle nostre domande, ha annunciato 500.000 mila euro per l’acquisto futuro di termometri per ogni scuola, mentre oggi su tutti i giornali leggiamo che la Regione non ha spedito un termometro".

"Ma non basta – prosegue Grimaldi – ad aggiungere altra confusione c’è l’Ordinanza regionale di ieri, nel quale Cirio ‘raccomanda a tutte le scuole di ogni ordine e grado del Piemonte di adoperarsi con ogni mezzo a disposizione al fine di procedere alla misurazione della temperatura corporea agli studenti prima dell’inizio dell’attività didattica’ ma anche di obbligare tutte le scuole a leggere le autocertificazioni prima di entrare”.

“Noi non ci stiamo capendo più niente, e immagino in che condizioni siano i tanti genitori alle prese con uno o più figli che lunedì dovrebbero entrare in classe: noi avevamo ipotizzato che la misurazione della febbre in classe potesse essere effettuata per la fascia d’età 0-6, dove i numeri sono piccoli, e la situazione più gestibile, non ci immaginiamo certo cortei e assembramenti di centinaia di studenti davanti alle scuole elementari, medie e superiori. Anche perché – conclude Grimaldi – a me non risulta che la Giunta abbia provveduto a organizzare una macchina così imponente di controlli né che i termoscanner siano arrivati in qualche scuola”.

Sulla stessa lunghezza d'onda Daniele Valle del Partito Democratico,  Vicepresidente Commissione Istruzione Consiglio Regionale: "Nella giornata di ieri la Giunta Regionale si è presa la briga di dettare nuovi oneri per le scuole e le famiglie sull’ammissione degli studenti a scuola. Al di là del merito, la sensazione è che l’apertura delle scuole e il 14 settembre siano arrivati a sorpresa e non siano un appuntamento a cui c’era il dovere di prepararsi da mesi".

"L’intervento della giunta non è solo tardivo ma, ancora una volta, adottato senza la necessaria concertazione con gli attori coinvolti, a partire dal MIUR e dall’Ufficio Scolastico Regionale. Il comunicato del direttore generale Manca indica uno scontro istituzionale senza precedenti. Ho chiesto che l’assessore torni al più presto in Commissione per riferire sulla questione".

"Resta ancora indeterminata, ed è di eguale importanza, la procedura per la riammissione in classe dei ragazzi che sono stati assenti per covid o sospetto covid: anche su questo c’è bisogno di risposte che la giunta non sta dando".

"Il Presidente Cirio e l’Assessore Chiorino hanno deciso di mettere un carico ulteriore sulla scuola e sulle famiglie, per nulla funzionale al contenimento dei possibili contagi. Nell’ordinanza subdolamente ordina di controllare la temperatura: ma dove sono i termoscanner promessi per ogni scuola? L’ordinanza prosegue affermando che se il controllo a scuola non fosse possibile (cosa assai probabile visto che i termoscanner non sono arrivati), sarà adottato il metodo del controllo sui diari. Si creeranno cioè delle file di studenti all’ingresso con in mano diari ed autocertificazioni: tecnicamente degli assembramenti. Proprio quelli che dovrebbero essere vietati per legge, insomma. Ogni mattina in ogni classe il tempo scuola, tanto prezioso e tanto perduto durante il lockdown, sarà dedicato a quest’appello? Oppure un “superbidello” ogni mattina raccoglie le autocertificazioni e in alternativa misura la temperatura?", sottolineano Paolo Furia, Segretario Regionale PD, e Rita Rossa, Responsabile Istruzione PD Piemonte.

"Invitiamo il Presidente a revocare quell’ordinanza, senza se e senza ma".

 

redazione

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