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Attualità | 02 ottobre 2020, 18:44

Voucher scuola, i sindacati attaccano l'assessore Chiorino: "Non ci possono essere studenti di serie A e di serie B"

"Riteniamo che si debba porre fine a ogni possibile discriminazione"

Voucher scuola, i sindacati attaccano l'assessore Chiorino: "Non ci possono essere studenti di serie A e di serie B"

In una lettera aperta indirizzata all'assessore all'Istruzione della Regione Piemonte, Elena Chiorino, i sindacati sottolineano una differenza di trattamento tra scuole statali e non. "Sembrerebbe che quest’anno in Piemonte il diritto allo studio riguardi in modo differente studenti e famiglie piemontesi a seconda che si frequenti la scuola pubblica di stato (il 95%) oppure la scuola non statale".

"Risulta infatti che dalla Giunta regionale siano stati finanziati tutti i voucher scuola per chi è in graduatoria per le scuole paritarie e private, mentre sono state finanziate per circa la metà le famiglie degli studenti in graduatoria per la scuola pubblica statale. Se fosse vero, dovremmo prendere atto che in Piemonte per le nostre studentesse e i nostri studenti non valgono le stesse condizioni per accedere a un aiuto finanziato con il denaro pubblico".

"In questo modo si creerebbe un'inaccettabile graduatoria di serie A e una di serie B nel diritto allo studio. Riteniamo che si debba porre fine a qualunque possibile discriminazione. Per questo chiediamo un incontro urgente all'Assessore Chiorino, al fine di chiarire tutti gli aspetti di questa incresciosa e spiacevole situazione che si è venuta a creare e di considerare insieme la composizione della domanda e dello stanziamento messo a disposizione nel bando per il diritto allo studio. In prospettiva riteniamo anche di portare in esame il superamento del sistema della doppia graduatoria e di un incremento dei finanziamenti, peraltro già richiesto in passato".

"L'emergenza pandemica, le difficoltà in cui si sono trovate e si trovano tante famiglie richiedono, da parte di chi amministra e governa la cosa pubblica, la certezza di una presenza rassicurante ed equa, di un intervento costruttivo e concreto e non un trattamento discriminante e ingiusto", concludono i sindacati.

redazione

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