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Eventi | 02 ottobre 2020, 14:50

Il Café Müller come un set per l'arte solista: video e performance a tu per tu con "Solo in Teatro"

Al via sabato 3 ottobre il primo spettacolo del nuovo progetto della coreografa Caterina Mochi Sismondi per la nuova stagione teatrale di Fondazione Cirko Vertigo. Fino al 12 dicembre

Il Café Müller come un set per l'arte solista: video e performance a tu per tu con "Solo in Teatro"

Prende il via al Café Müller di Torino il progetto Solo in Teatro, scritto dalla regista e coreografa Caterina Mochi Sismondi e prodotto e sostenuto dalla Fondazione Cirko Vertigo per la nuova stagione teatrale 2020-2021. 

Una proposta innovativa per affrontare e superare il grande momento di crisi per tutto il settore dello spettacolo dal vivo, offrendo al pubblico un format inedito e originale dove le arti di danza, circo, teatro e musica si fondono alla tecnica multimediale, in modalità ibrida, dal vivo e in streaming. 

“Una suggestione artistica - commenta il direttore di Cirko Vertigo Polo Stratta - che diventa motore di un progetto di sviluppo organizzativo, presupposto per una trasformazione nel modo di intendere e promuovere il rapporto dell’opera d’arte con gli spettatori”.  

“Attraverso il lavoro dell’artista - aggiunge Mochi Sismondi -, lo spazio rimane vitale, parla di sé e delle persone che lo fanno rivivere; così anche il teatro viene messo in luce, nella sua momentanea solitudine, come luogo architettonico di collettività, che si trova oggi svuotato e ha necessità di rideterminarsi”.

Coinvolti alcuni dei più grandi esponenti italiani e internazionali dei generi interessati, che si snoderanno su due direttrici: a ogni artista è stato chiesto di presentare una creazione di venti/trenta minuti di un proprio solo (estratto di lavori precedenti o di una nuova creazione), preceduto da un docufilm fatto con riprese del “dietro le quinte” e interviste, che verranno trasmessi in streaming prima dello spettacolo e rimarranno fruibili on-demand. Per ogni performer è infatti organizzata una residenza di sei giorni consecutivi durante i quali, con la collaborazione di un fotografo e di un operatore video, viene raccontato il percorso artistico.

Gli spazi del Café Müller si trasformano in un “set cinematografico”, una piattaforma di collaborazione e dialogo tra staff del teatro e performer. I materiali realizzati durante la residenza avranno come risultato finale una sorta di monografia, tra lo spettacolo dal vivo e il docufilm, che svelerà al pubblico (sia a quello presente in sala che a quello collegato in streaming) aspetti inediti della professione dell’artista.

Hanno contribuito al progetto il fotografo Andrea Macchia e gli operatori video Stefano Rogliatti e Fabio Melotti, Massimo Vesco per le luci e i critici Chiara Castellazzi e Tommaso Chimenti. 

Di seguito i primi spettacoli annunciati.

sabato 3 ottobre 2020 - danza 

Marigia Maggipinto - danzatrice e membro della compagnia del Tanztheater di Pina Bausch

Due ma non due

“La vita nella sua unità e nella sua molteplicità. Percepire i fili invisibili che ci uniscono, vedere un mondo in un granello di sabbia, il paradiso in un fiore di campo, l'infinito nel palmo della mano e l'eternità in un’ora. Il movimento, una donna, il corpo e lo spazio in relazione, attraverso il respiro, il ritmo e la poesia del linguaggio della danza”. 

sabato 17 ottobre 2020 - circo contemporaneo

Alexandre Duarte - artista, acrobata aereo e danzatore

The Newspaper Man

Lo spettacolo nasce nel 2019 come parte di un lavoro autobiografico del suo creatore e interprete, Alexandre Duarte. In scena un alter ego realizzato per mostrare i lati repressi e inconsci dei modelli comportamentali imposti dai media e delle convenzioni della società nella quale viviamo. Dando vita a un'atmosfera completamente immersiva, l'artista mostra il vuoto che c'è dietro il costante bombardamento di informazioni cui tutti siamo sottoposti quotidianamente. The Newspaper Man è una proiezione di tutte le opinioni soggettive, le storie non raccontate, i contenuti reali così come quelli falsi, il consumo compulsivo di notizie, le parole dette e scritte che in realtà non dicono nulla. L'obiettivo dello show è far sì che lo spettatore non si limiti semplicemente a guardare lo spettacolo dall'esterno, ma ci si immerga assieme ad Alex. Tutto ciò viene raggiunto con la fusione di più discipline differenti, tutte portate al loro massimo livello tecnico: danza e arti circensi si mescolano con altri linguaggi artistici al fine di far percepire al pubblico che la contaminazione fra arti diventa a sua volta una forma artistica nuova e unica.  

sabato 31 ottobre 2020 - teatro

Paolo Oricco - attore protagonista della compagnia Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa

“Una relazione per l'accademia” di Franz Kafka 

Il testo di Kafka è il punto di partenza dello spettacolo proposto da Paolo Oricco Marcido, diretto da Marco Isidori. All'indagine scenica si accosta la constatazione della necessità di ridurre l'esistenza umana al grottesco, tipica del pensiero novecentesco. Su questo Kafka fu maestro indiscusso. Tradurlo in teatro, far risuonare la sua scrittura, darle un corpo vivo che ne potenziasse i significati, è stato quanto la compagnia dei Marcido, di cui Paolo fa parte, hanno tentato di fare. Paolo Oricco aderisce con rara sensibilità interpretativa alle linee di una regia che, attraverso una Scimmia umana – nel testo di Kafka il protagonista, parlando ad un folto uditorio per l'inaugurazione di una conferenza scientifica, comincia a descrivere quella ch'è stata la sua vita precedente in qualità di scimmia - ha voluto dare corpo al disgregamento della nostra parte più istintiva e animale in favore della galoppante civiltà.  

sabato 14 novembre 2020 - musica

Luca Morino - cantante, chitarrista e scrittore, fondatore e leader del gruppo dei Mau Mau

Dewest - Deserti immaginari per lupi solitari

Il lavoro si inserisce nell’ambito di uno studio sul tema della solidarietà e sulla trasfigurazione dell’immaginario generato dai cosiddetti spaghetti western, cinema che ha visto il suo apice nel lavoro di Sergio Leone ed Ennio Morricone nel periodo a cavallo tra gli anni ’60 e ’70. “Dewest” è un concerto di circa 25 minuti in cui la voce del protagonista non sarà accompagnata solo dal suono, ora crudo, ora liquido ed evocativo, della chitarra elettrica, ma risulterà immersa in un paesaggio sonoro di suoni elettronici e registrazioni sul campo. 

sabato 28 novembre 2020 - teatro

Jurij Ferrini - attore e regista teatrale

Vladimiro

Jurij Ferrini è Vladimiro, un attore confuso e perso nella solitudine di un teatro chiuso, quasi ne fosse prigioniero. C’è solo una telecamera, forse una spia rossa, o più di una, con cui inizia a rapportarsi come se quello strumento fosse il mondo che lo può ascoltare. Da quella piccola luce è come se arrivasse una soluzione al suo problema, il fatto di non avere nessun essere umano a cui raccontare alcunché. E lui, attonito, crea un patchwork di frasi che provengono dal testo simbolo dell’assenza di senso dell’esistenza umano, “Aspettando Godot”, opera teatrale di Samuel Beckett, scritto verso la fine degli anni Quaranta, e mai come oggi tanto attuale. Vladimiro resta privo di una sequenza logica, muovendosi nello spazio del teatro quasi fosse un cimelio di un’epoca passata. Lo tocca. Lo accarezza. Dice il testo che ricorda. Si domanda e si risponde da solo. 

sabato 12 dicembre 2020 - danza

Nicoletta Cabassi - danzatrice, attrice e cantante

In divenire / In becoming

“Il rapporto musicale tra corpo, luce e spazio, quest'ultimo considerato a partire dal corpo, come suo luogo ma anche come estensione tridimensionale del movimento di punti-massa che non hanno alcun luogo caratterizzato, bensì possono trovarsi in qualsiasi punto dello spazio”. Si tratta del capitolo conclusivo di “Sol”, creato anni fa da Nicoletta Cabassi su “Esoconcerto”, allora ancora inedito lavoro di Ezio Bosso, che il compositore diede espressamente a Nicoletta per un assolo. Lo show di Nicoletta per la stagione Solo in teatro non sarà un pezzo definitivo ma continuerà e svilupperà la stessa ricerca linguistica ed estetica di “Sol” formando un unicum in due parti che seguono un processo umano ed artistico intimo.   

Manuela Marascio

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